ROMA – Sulla fine terra battuta di Roma Capannelle è calato il sipario sul decimo Giro d’Italia Ciclocross nel ricordo di Romano Scotti, conclusosi con una cavalcata trionfale dei più grandi ciclocrossisti dello stivale, dalle categorie giovanili sino a quelle professionistiche.
Con la regia dell’ASD Romano Scotti, sotto gli auspici della Federazione Ciclistica Italiana (per la quale il Giro valeva anche come Campionato Italiano di società – vinto dalla ASD DP 66 Rigoni Selle SMP del pluri-iridato Daniele Pontoni) e con la collaborazione di Hippo Group Capannelle guidato da Elio Pautasso, 500 atleti si sono dati battaglia contendendosi gli ultimissimi punti per le 17 maglie rosa in palio. Grande la gioia in casa Scotti per l’ennesima sfida lanciata e vinta, una pietra miliare nel segno del dieci che segna la promozione a pieni voti del movimento crossistico italiano.
Ancora più grande, se possibile, l’esultanza della spedizione pugliese, che con un riuscitissimo quanto azzeccato colpo di mano ha strappato la maglia rosa Allievi dalle spalle di Gioele Solenne (Team Bramati) in favore del biscegliese Ettore Loconsolo (Team Eurobike). Ma non solo, pochi minuti prima la Puglia era già in festa per il successo deciso di un ritrovato Anthony Montrone (Andria Bike) tra gli esordienti e per la maglia rosa di capitan Maurizio Carrer (team Eurobike) tra i master 5.
Disegnato interamente nel perimetro dell’ippodromo più famoso d’Italia, il percorso del decimo memorial Romano Scotti, tappa anche del circuito regionale Lazio Cross, si è presentato velocissimo, aggiungendo all’acqua, alla sabbia, alla montagna e al fango l’unico elemento ancora mancante, quello della velocità. Nessuna gara, quindi, è stata scontata, pur in assenza di fango e dislivello. Le condizioni del tracciato hanno costretto gli atleti a gare estremamente tattiche in cui a trionfare sono stati anche volti nuovi, capaci di far rendere al meglio strategia e gambe. Tanti i nomi importanti al via, in fondo a meno di una settimana dai campionati italiani di Milano questa di Roma è stata una grande prova generale.
La cronaca di un’impresa rosa
ALLIEVI – Se la gara degli esordienti lo ha fatto intendere, quella per i ragazzi e ragazze di 15-16 anni lo ha confermato: a Capannelle, con l’asciutto, è affare per strateghi puri. Ben 25 il gruppo dei migliori al termine del primo giro, con tutti i favoriti nelle primissime posizioni. Plotone blindato, super controllato, con le squadre che si sono divise le tirate in testa: in fondo con queste condizioni stare a ruota è l’unico modo per rifiatare e con una maglia rosa in ballo c’è da andarci molto cauti.
Si è vista all’azione da un lato la corazzata Bramati (per la maglia rosa Solenne), dall’altra quella Eurobike (per il biscegliese Loconsolo). In mezzo, tutto solo, Lorenzo Masciarelli, che alla fine ha concluso onorevolmente terzo. Cosa si prova a combattere da solo con questi due colossi? «Loro lottavano per la maglia, è pur sempre una gara di cross, molto veloce, la squadra è importante ma non può fare la differenza più di tanto. Il risultato finale viene dal corridore stesso. La mia condizione è buona e ogni ho provato una buona sensazione pur avendo bucato il primo giro».
C’era soltanto un modo per vincere la maglia rosa in casa Eurobike: con un gioco di squadra impeccabile. In fondo Loconsolo partiva con uno svantaggio di 17 punti, molto difficili da recuperare perché non sarebbe stato sufficiente vincere. E così sin dal primo giro tutti gli alfieri del team Eurobike erano in testa a tirare: nessuno si è risparmiato tra Vittorio Carrer, il fratello Ivan, lo stesso Loconsolo, Alessandro Ricchiuti e Fabio Di Stefano. Chiaro l’obiettivo, tenere compatti gli avversari per cercare di mettere più atleti possibili tra Loconsolo e Solenne per poi approfittare di un attacco decisivo. È avvenuto tutto nell’ultimo giro e nello spazio di pochi secondi, si crea un vuoto, Solenne resta indietro e Loconsolo ne approfitta con una volata magistrale, salvo poi fermarsi dopo l’arrivo e contare gli avversari: per riuscire nell’impresa era necessario che Solenne arrivare almeno sesto, e così è stato. Il copione è lo stesso identico dello scorso anno, arrivo allo sprint nella classifica generale e ex-aequo e ad annunciare la vittoria sono tutti i compagni di squadra che esultano sul traguardo, una scena memorabile per lo sport e per il Giro d’Italia Ciclocross. Lo racconta lo stesso Loconsolo, fresca maglia rosa strappata a Gioele Solenne dopo una rincorsa lunga una stagione: «Abbiamo vinto dopo una gara tiratissima, al limite della tensione. Avevamo previsto le posizioni con il gioco di squadra, con un percorso così veloce si rimane in gruppo. Questa maglia rosa l’ho inseguita in una stagione iniziata nel cuore di un tunnel, dal quale sono uscito circa a metà stagione». Al suo fianco molto più analitico Vittorio Carrer, secondo al traguardo e impeccabile scudiero: «All’inizio cercavamo di tenere gli avversari insieme per mandare in difficoltà Solenne, che aveva la maglia, cercando di tenere uniti anche i ragazzi del team. Strategia perfetta». Così come già l’anno scorso a Barletta, Loconsolo chiude a 147 punti, in ex aequo con Solenne, battuto per il maggior numero di vittorie (3 a 2, rispettivamente Ferentino, Gallipoli, Roma contro Senigallia e Lignano). Terzo gradino del podio generale per Vittorio Carrer
ESORDIENTI – Gara estremamente tattica, caratterizzata a lungo da una interminabile fila indiana. Quasi la fotocopia della corsa che 364 giorni fa ha assegnato i tricolori: stessa dinamica, stessa disarmante incertezza sino alle ultime curve. Nel corso dell’ultimo passaggio è il toscano Biagi a provare un affondo, ma la sua azione si rivela un assist per il tricolore Anthony Montrone. Pugliese di Andria, il giovane pupillo di DS Luigi Tortora va a nozze in queste situazioni. Poderosa la sua sferzata sul controviale in sabbiolina, grintosa la sua vittoria che giunge dopo una stagione molto tribolata e altalenante. Alle sue spalle avvincente sprint vinto dal meritevole Nico Biagi (GS Borgonuovo) sulla maglia rosa Alessandro Mario Dante (GS Cicli Fiorin), sicuro detentore del simbolo del primato. «Stesso copione dell’anno scorso, è stato un percorso duro, lungo, questo era molto più corto ma ugualmente tecnico, perfettamente calato sulle mie caratteristiche – ha spiegato il vincitore Montrone - Ce l’ho messa tutta, sono stato in crescita in questo Giro, spero di fare bene anche a Milano». «Abbiamo interpretato la tappa cercando di stare davanti, poi ci sono stati vari attacchi e tentativi di fuga – gli fa eco la maglia rosa Dante - Questa maglia rosa vuol dire tanto, perché la desideravo».
Tra le ragazze splendida affermazione della maglia rosa Federica Venturelli (GS Cicli Fiorin), ancora una volta più veloce di molti ragazzi e seconda Gaia Santin (ASD DP 66) su Aurora Pallagrosi (Team Bike Race Mountain Civitavecchia). «Era proprio il mio percorso, mi sono divertita e ho dato il massimo – il parere col sorriso dell’alfiere Fiorin - Spero di mantenere la condizione sino a Milano».
CATEGORIE AMATORIALI – Alla partenza della prima gara di giornata il sole si riflette sul terreno duro dell’Ippodromo delle Capannelle: è infatti la brina ghiacciata ad accogliere i cicloamatori della prima fascia. Pronti via la maglia rosa di Massimo Folcarelli s’invola in una lunga cronometro solitaria, così che la gara vera avviene alle sue spalle con un drappello formato da Maurizio Carrer (team Eurobike), Marco Gorietti (UC Petrignano), Pierpaolo Pascucci (Bici Adventure team), Marco Fortunati (Bike Lab) e Paolo Innocenzi (UC Petrignano). A tentare la sorte il pugliese Carrer, che dopo essere stato ripreso ha giocato tutte le sue carte all’ultimo giro, precedendo Marco Gorietti, terzo in volata. Pesante l’assenza di Gianni Panzarini, che accende semaforo verde alla maglia rosa di Maurizio Carrer tra i Master 5. «Rivincere il Giro e farlo in casa è sempre un’emozione – confida Folcarelli - Capannelle è un percorso bellissimo, complimenti a tutta la famiglia Scotti e a tutta l’organizzazione, che porta questi eventi nella Capitale. Faccio un grande in bocca al lupo per il futuro».
CAMPIONATO ITALIANO SOCIETÀ – Lo scudetto è stato vinto dalla squadra friulana dell’iridato Daniele Pontoni, la ASD DP 66 Giant Rigoni SMP, che ha battuto lo storico GS Cicli Fiorin 822 a 698. Nelle primissime posizioni della classifica, che prevede ben 102 team agonistici, anche il team Eurobike, che ha concluso al sesto posto con 260 punti. Un risultato di spessore se si considera che il bottino è stato raccolto quasi esclusivamente nella categoria allievi, inserendo il sodalizio coratino nel gotha del ciclocross italiano, precedendo squadre storiche come il Jam’s Bike Buja, la Selle Italia Guerciotti Elite, la Pro Bike e tante altre.
Con la regia dell’ASD Romano Scotti, sotto gli auspici della Federazione Ciclistica Italiana (per la quale il Giro valeva anche come Campionato Italiano di società – vinto dalla ASD DP 66 Rigoni Selle SMP del pluri-iridato Daniele Pontoni) e con la collaborazione di Hippo Group Capannelle guidato da Elio Pautasso, 500 atleti si sono dati battaglia contendendosi gli ultimissimi punti per le 17 maglie rosa in palio. Grande la gioia in casa Scotti per l’ennesima sfida lanciata e vinta, una pietra miliare nel segno del dieci che segna la promozione a pieni voti del movimento crossistico italiano.
Ancora più grande, se possibile, l’esultanza della spedizione pugliese, che con un riuscitissimo quanto azzeccato colpo di mano ha strappato la maglia rosa Allievi dalle spalle di Gioele Solenne (Team Bramati) in favore del biscegliese Ettore Loconsolo (Team Eurobike). Ma non solo, pochi minuti prima la Puglia era già in festa per il successo deciso di un ritrovato Anthony Montrone (Andria Bike) tra gli esordienti e per la maglia rosa di capitan Maurizio Carrer (team Eurobike) tra i master 5.
Disegnato interamente nel perimetro dell’ippodromo più famoso d’Italia, il percorso del decimo memorial Romano Scotti, tappa anche del circuito regionale Lazio Cross, si è presentato velocissimo, aggiungendo all’acqua, alla sabbia, alla montagna e al fango l’unico elemento ancora mancante, quello della velocità. Nessuna gara, quindi, è stata scontata, pur in assenza di fango e dislivello. Le condizioni del tracciato hanno costretto gli atleti a gare estremamente tattiche in cui a trionfare sono stati anche volti nuovi, capaci di far rendere al meglio strategia e gambe. Tanti i nomi importanti al via, in fondo a meno di una settimana dai campionati italiani di Milano questa di Roma è stata una grande prova generale.
La cronaca di un’impresa rosa
ALLIEVI – Se la gara degli esordienti lo ha fatto intendere, quella per i ragazzi e ragazze di 15-16 anni lo ha confermato: a Capannelle, con l’asciutto, è affare per strateghi puri. Ben 25 il gruppo dei migliori al termine del primo giro, con tutti i favoriti nelle primissime posizioni. Plotone blindato, super controllato, con le squadre che si sono divise le tirate in testa: in fondo con queste condizioni stare a ruota è l’unico modo per rifiatare e con una maglia rosa in ballo c’è da andarci molto cauti.
Si è vista all’azione da un lato la corazzata Bramati (per la maglia rosa Solenne), dall’altra quella Eurobike (per il biscegliese Loconsolo). In mezzo, tutto solo, Lorenzo Masciarelli, che alla fine ha concluso onorevolmente terzo. Cosa si prova a combattere da solo con questi due colossi? «Loro lottavano per la maglia, è pur sempre una gara di cross, molto veloce, la squadra è importante ma non può fare la differenza più di tanto. Il risultato finale viene dal corridore stesso. La mia condizione è buona e ogni ho provato una buona sensazione pur avendo bucato il primo giro».
C’era soltanto un modo per vincere la maglia rosa in casa Eurobike: con un gioco di squadra impeccabile. In fondo Loconsolo partiva con uno svantaggio di 17 punti, molto difficili da recuperare perché non sarebbe stato sufficiente vincere. E così sin dal primo giro tutti gli alfieri del team Eurobike erano in testa a tirare: nessuno si è risparmiato tra Vittorio Carrer, il fratello Ivan, lo stesso Loconsolo, Alessandro Ricchiuti e Fabio Di Stefano. Chiaro l’obiettivo, tenere compatti gli avversari per cercare di mettere più atleti possibili tra Loconsolo e Solenne per poi approfittare di un attacco decisivo. È avvenuto tutto nell’ultimo giro e nello spazio di pochi secondi, si crea un vuoto, Solenne resta indietro e Loconsolo ne approfitta con una volata magistrale, salvo poi fermarsi dopo l’arrivo e contare gli avversari: per riuscire nell’impresa era necessario che Solenne arrivare almeno sesto, e così è stato. Il copione è lo stesso identico dello scorso anno, arrivo allo sprint nella classifica generale e ex-aequo e ad annunciare la vittoria sono tutti i compagni di squadra che esultano sul traguardo, una scena memorabile per lo sport e per il Giro d’Italia Ciclocross. Lo racconta lo stesso Loconsolo, fresca maglia rosa strappata a Gioele Solenne dopo una rincorsa lunga una stagione: «Abbiamo vinto dopo una gara tiratissima, al limite della tensione. Avevamo previsto le posizioni con il gioco di squadra, con un percorso così veloce si rimane in gruppo. Questa maglia rosa l’ho inseguita in una stagione iniziata nel cuore di un tunnel, dal quale sono uscito circa a metà stagione». Al suo fianco molto più analitico Vittorio Carrer, secondo al traguardo e impeccabile scudiero: «All’inizio cercavamo di tenere gli avversari insieme per mandare in difficoltà Solenne, che aveva la maglia, cercando di tenere uniti anche i ragazzi del team. Strategia perfetta». Così come già l’anno scorso a Barletta, Loconsolo chiude a 147 punti, in ex aequo con Solenne, battuto per il maggior numero di vittorie (3 a 2, rispettivamente Ferentino, Gallipoli, Roma contro Senigallia e Lignano). Terzo gradino del podio generale per Vittorio Carrer
ESORDIENTI – Gara estremamente tattica, caratterizzata a lungo da una interminabile fila indiana. Quasi la fotocopia della corsa che 364 giorni fa ha assegnato i tricolori: stessa dinamica, stessa disarmante incertezza sino alle ultime curve. Nel corso dell’ultimo passaggio è il toscano Biagi a provare un affondo, ma la sua azione si rivela un assist per il tricolore Anthony Montrone. Pugliese di Andria, il giovane pupillo di DS Luigi Tortora va a nozze in queste situazioni. Poderosa la sua sferzata sul controviale in sabbiolina, grintosa la sua vittoria che giunge dopo una stagione molto tribolata e altalenante. Alle sue spalle avvincente sprint vinto dal meritevole Nico Biagi (GS Borgonuovo) sulla maglia rosa Alessandro Mario Dante (GS Cicli Fiorin), sicuro detentore del simbolo del primato. «Stesso copione dell’anno scorso, è stato un percorso duro, lungo, questo era molto più corto ma ugualmente tecnico, perfettamente calato sulle mie caratteristiche – ha spiegato il vincitore Montrone - Ce l’ho messa tutta, sono stato in crescita in questo Giro, spero di fare bene anche a Milano». «Abbiamo interpretato la tappa cercando di stare davanti, poi ci sono stati vari attacchi e tentativi di fuga – gli fa eco la maglia rosa Dante - Questa maglia rosa vuol dire tanto, perché la desideravo».
Tra le ragazze splendida affermazione della maglia rosa Federica Venturelli (GS Cicli Fiorin), ancora una volta più veloce di molti ragazzi e seconda Gaia Santin (ASD DP 66) su Aurora Pallagrosi (Team Bike Race Mountain Civitavecchia). «Era proprio il mio percorso, mi sono divertita e ho dato il massimo – il parere col sorriso dell’alfiere Fiorin - Spero di mantenere la condizione sino a Milano».
CATEGORIE AMATORIALI – Alla partenza della prima gara di giornata il sole si riflette sul terreno duro dell’Ippodromo delle Capannelle: è infatti la brina ghiacciata ad accogliere i cicloamatori della prima fascia. Pronti via la maglia rosa di Massimo Folcarelli s’invola in una lunga cronometro solitaria, così che la gara vera avviene alle sue spalle con un drappello formato da Maurizio Carrer (team Eurobike), Marco Gorietti (UC Petrignano), Pierpaolo Pascucci (Bici Adventure team), Marco Fortunati (Bike Lab) e Paolo Innocenzi (UC Petrignano). A tentare la sorte il pugliese Carrer, che dopo essere stato ripreso ha giocato tutte le sue carte all’ultimo giro, precedendo Marco Gorietti, terzo in volata. Pesante l’assenza di Gianni Panzarini, che accende semaforo verde alla maglia rosa di Maurizio Carrer tra i Master 5. «Rivincere il Giro e farlo in casa è sempre un’emozione – confida Folcarelli - Capannelle è un percorso bellissimo, complimenti a tutta la famiglia Scotti e a tutta l’organizzazione, che porta questi eventi nella Capitale. Faccio un grande in bocca al lupo per il futuro».
CAMPIONATO ITALIANO SOCIETÀ – Lo scudetto è stato vinto dalla squadra friulana dell’iridato Daniele Pontoni, la ASD DP 66 Giant Rigoni SMP, che ha battuto lo storico GS Cicli Fiorin 822 a 698. Nelle primissime posizioni della classifica, che prevede ben 102 team agonistici, anche il team Eurobike, che ha concluso al sesto posto con 260 punti. Un risultato di spessore se si considera che il bottino è stato raccolto quasi esclusivamente nella categoria allievi, inserendo il sodalizio coratino nel gotha del ciclocross italiano, precedendo squadre storiche come il Jam’s Bike Buja, la Selle Italia Guerciotti Elite, la Pro Bike e tante altre.
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