Chiesa: Don Ottorino, il prete "appassionato di Gesù"
di MONSIGNOR SALVATORE PALESE - TAVIANO (Le). “Uomo sincero, cristiano coerente, prete appassionato di Gesù”: sono espressioni con le quali mons. Fernando Filograna, vescovo di Nardò-Gallipoli, con commozione ha caratterizzato la personalità di don Ottorino Cacciatore (18 maggio 1933 – 11 gennaio 2019), nella celebrazione esequiale di sabato 12 gennaio.
Tutti insieme abbiamo pregato per lui quando mons. Vito Angiuli, vescovo Ugento-Santa Maria di Leuca, ci ha dato la notizia durante il ritiro del clero di venerdì 11 gennaio a Leuca.
La gratitudine è stata spontanea e corale per il gran bene compiuto nei molti anni di ministero presbiteriale.
E, in particolare, da direttore spirituale egli ha educato al ministero ordinato generazioni di giovani negli anni 1981-1996 nel nostro Seminario Maggiore a Molfetta: è stato il periodo più rilevante della sua esistenza.
Svolse la sua missione con autorevolezza e con diffuso apprezzamento nelle diocesi pugliesi. Arricchitosi dell’insegnamento del Concilio Vaticano II, fu convinto assertore e deciso promotore delle linee rinnovatrici indicate per la presenza della Chiesa cattolica nel mondo contemporaneo.
Collaborò efficacemente con i rettori Tommaso Tridente (1980-1985), Agostino Superbo (1985-1991), Donato Negro (1991-1994) e Giovanni Ricchiuti (1994-2005), contribuendo alla stesura della proposta educativa “Ad immagine del Gesù Buon Pastore” che ha guadagnato l’attenzione in Italia e oltre.
Profonda fu l’amicizia che lo legò a don Tonino Bello.
E a Taviano, dove ha risieduto negli ultimi anni, è stato amato e seguito come “erede della Chiesa del grembiule”, da laici, sacerdoti e consacrati, attenti ai bisognosi e ai sofferenti.
Nel testamento spirituale don Ottorino ha lasciato scritto: «Il Signore viene, andategli incontro! Tutta la vita del cristiano è la porta che ci fa passare dal pellegrinaggio terreno, dove vediamo il Signore nella luce della fede, alla patria beata, dove lo vedremo “faccia a faccia”… Ringrazio il Signore per avermi fatto nascere in una famiglia cristiana e per avermi fatto dono del ministero sacerdotale. La Vergine Santa mi aiuti a dire il mio “Eccomi” sereno e gioioso nel momento in cui il
Signore vorrà chiamarmi. Ringrazio ciascuno di voi per il bene che mi volete e che mi fa scoprire sempre più debitore nei vostri riguardi. Vi porto tutti nel cuore con affetto fraterno».
Certamente il buon seme porta molto frutto e sicuramente don Ottorino ci accompagnerà ancora.
Tutti insieme abbiamo pregato per lui quando mons. Vito Angiuli, vescovo Ugento-Santa Maria di Leuca, ci ha dato la notizia durante il ritiro del clero di venerdì 11 gennaio a Leuca.
La gratitudine è stata spontanea e corale per il gran bene compiuto nei molti anni di ministero presbiteriale.
E, in particolare, da direttore spirituale egli ha educato al ministero ordinato generazioni di giovani negli anni 1981-1996 nel nostro Seminario Maggiore a Molfetta: è stato il periodo più rilevante della sua esistenza.
Svolse la sua missione con autorevolezza e con diffuso apprezzamento nelle diocesi pugliesi. Arricchitosi dell’insegnamento del Concilio Vaticano II, fu convinto assertore e deciso promotore delle linee rinnovatrici indicate per la presenza della Chiesa cattolica nel mondo contemporaneo.
Collaborò efficacemente con i rettori Tommaso Tridente (1980-1985), Agostino Superbo (1985-1991), Donato Negro (1991-1994) e Giovanni Ricchiuti (1994-2005), contribuendo alla stesura della proposta educativa “Ad immagine del Gesù Buon Pastore” che ha guadagnato l’attenzione in Italia e oltre.
Profonda fu l’amicizia che lo legò a don Tonino Bello.
E a Taviano, dove ha risieduto negli ultimi anni, è stato amato e seguito come “erede della Chiesa del grembiule”, da laici, sacerdoti e consacrati, attenti ai bisognosi e ai sofferenti.
Nel testamento spirituale don Ottorino ha lasciato scritto: «Il Signore viene, andategli incontro! Tutta la vita del cristiano è la porta che ci fa passare dal pellegrinaggio terreno, dove vediamo il Signore nella luce della fede, alla patria beata, dove lo vedremo “faccia a faccia”… Ringrazio il Signore per avermi fatto nascere in una famiglia cristiana e per avermi fatto dono del ministero sacerdotale. La Vergine Santa mi aiuti a dire il mio “Eccomi” sereno e gioioso nel momento in cui il
Signore vorrà chiamarmi. Ringrazio ciascuno di voi per il bene che mi volete e che mi fa scoprire sempre più debitore nei vostri riguardi. Vi porto tutti nel cuore con affetto fraterno».
Certamente il buon seme porta molto frutto e sicuramente don Ottorino ci accompagnerà ancora.