BERNA - Ieri, il corpo di una neonata è stato trovato da alcuni passanti, dentro a un sacchetto di plastica, poco prima di mezzogiorno in un parcheggio vicino all'edificio multiuso "Salle des Fêtes" di Reconvilier, un comune svizzero del Canton Berna, nella regione del Giura Bernese. La neonata, di poche ore di vita, è morta. L'identità della piccola, così come le cause della sua morte, sono al momento sconosciute. Le persone che l'hanno trovata sono sotto choc. I soccorritori hanno cercato di rianimare la piccola ma non ci sono riusciti.
Sul posto è arrivata la polizia che sta verificando le immagini delle telecamere di sorveglianza e il medico legale per capire quale sia la causa della morte della piccola. Per il modo con cui è stato ritrovato il sacchetto con la neonata la polizia pensa che sia stato qualcuno che se ne sia voluto sbarazzare in fretta, in un posto lontano da dove abitualmente risiede. Verrà eseguito anche il Dna. La polizia cantonale bernese, intanto, ha lanciato un appello chiedendo ai parenti della bimba di contattarla. Questo, in particolare, al fine di garantire qualsiasi assistenza medica per la madre. La polizia è ugualmente alla ricerca di testimoni che avessero delle informazioni utili.
La cronaca, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ci offre di continuo queste terribili storie. Quello che ci colpisce di più è che spesso quegli autori sono proprio i loro genitori, ovvero le persone che si dovrebbero prendere cura di loro. L'infanticidio è un delitto che ci provoca forti emozioni per la sua crudeltà e per la sua apparente mancanza di senso.
Sul posto è arrivata la polizia che sta verificando le immagini delle telecamere di sorveglianza e il medico legale per capire quale sia la causa della morte della piccola. Per il modo con cui è stato ritrovato il sacchetto con la neonata la polizia pensa che sia stato qualcuno che se ne sia voluto sbarazzare in fretta, in un posto lontano da dove abitualmente risiede. Verrà eseguito anche il Dna. La polizia cantonale bernese, intanto, ha lanciato un appello chiedendo ai parenti della bimba di contattarla. Questo, in particolare, al fine di garantire qualsiasi assistenza medica per la madre. La polizia è ugualmente alla ricerca di testimoni che avessero delle informazioni utili.
La cronaca, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ci offre di continuo queste terribili storie. Quello che ci colpisce di più è che spesso quegli autori sono proprio i loro genitori, ovvero le persone che si dovrebbero prendere cura di loro. L'infanticidio è un delitto che ci provoca forti emozioni per la sua crudeltà e per la sua apparente mancanza di senso.
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