Libri: Kore, o il mito dell’eterna ragazza

di FRANCESCO GRECO - Quel mito rimasto impigliato al confine fra due mondi, quelle emerso e quello sommerso, l’aldilà, vive in noi in modo sottinteso, nella nostra cultura. Non è il solo: chi sente più parlare della dea Metis (l’intelligenza acuta), madre di Athena?
 
Oggi che abbiamo desertificato il nostro background mitologico, l’immaginario collettivo, riempiendolo di rubbish nazionalpopolare, potremmo rubare il fuoco a Prometeo per illuminare il tunnel buio in cui siamo finiti.

E la funzione del mito è anche questa: oltre alla continua tenzone fra divinità capricciose proprio come noi mortali, c’è l’affabulazione, il logos, l’agorà, la sua ricca semantica.
 
Storia singolare (sospesa fra la mitologia greca e romana) quella di Kore/Persefone/Proserpina, la cui bellezza le fu fatale (come fu per Elena e tante altre regine, dee, ninfe, amazzoni, ecc.). Figlia di Zeus e di Demetra/Cerere (dea dei campi rigogliosi e generosi), turba Ade, il dio degli inferi, che la rapisce e se la porta nell’oltretomba.
 
Lì resterebbe per l’eternità se Ade non le offrisse il frutto del melograno, che è anche simbolo di rinascita, di ritorno. Demetra mette il lutto stretto per la figlia perduta e regala al mondo un inverno crudele.

Se Kore (“pupilla dell’intero cosmo”, “sguardo inconsapevole di un’eterna adolescenza”) non sortirà dagli inferi le gemme non si schiuderanno mai più e l’umanità sarà condannata. Interviene Zeus in uno dei rari momenti in cui non è posseduto dal demone della libido e decide per il compromesso: sei mesi di qua e sei di là. Torna così l’alternanza delle stagioni. E la vita continua…
 
A speculare sul mito dell’eterna ragazza da varie angolazioni, “Kore, la ragazza ineffabile” (Un mito tra passato e presente), a cura di Roberto Deidier, Donzelli Editore, Roma 2018, pp. 192, euro 29,00 (Collana Saggi, arti e lettere).     
 
Si tratta di una serie di piccoli saggi molto densi, che illuminano una dea dalla psiche complessa, misteriosa, barocca, nel suo voler restare sempre al confine: un’adolescente che non diviene mai donna (“l’inattaccabilità della ragazza di fronte alle pulsioni e agli istinti che governano il corso degli dèi”). 
 
Tutti da leggere, anche per i loro postulati divulgativi, sono firmati da Daniele Alaimo, Marco Anzalone, Nino Arrigo, Paolo Barresi, Tommaso Braccini, Emanuele Brienza, Ignazio E. Buttitta, Matilde Civitillo, Roberto Deidier (Kore fra Leopardi e Milan Kundera), Massimo Fusillo, Nadia Fusini, Rossella Mazzaglia, Francesco Paolo Pinello, Silvia Romani, Davide Susanetti, Flavia Zisa.
 
Sottinteso: oggi che ci siamo smarriti nel ventre viscido e oscuro della modernità, ostaggi di falsi miti e di volgari messia, il fulgore abbacinante del mito potrebbe aiutarci a ritrovare la via.

La dea Kore, l’eterna ragazza, può darci una mano. 

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