LECCE - “Non si può far passare sotto silenzio quando accaduto all’interno dell’oncologico del Vito Fazzi di Lecce. Presenteremo un’interrogazione per fare chiarezza su come sia stato possibile che il macchinario per le eseguire la PET sia stato usato senza il collaudo obbligatorio”.
Lo dichiarano i consiglieri del M5S Antonio Trevisi, Antonella Laricchia e Cristian Casili in seguito alla notizia della PET utilizzata dal 2014 nel polo oncologico all’interno del complesso ospedaliero leccese, nonostante il collaudo sia stato perfezionato solo l’11 luglio del 2018.
“LA PET - continuano - è un esame di fondamentale importanza per i pazienti oncologici, che devono farla in totale sicurezza. Non ci deve sorprendere che molti pazienti salentini vadano a curarsi fuori dal territorio pugliese, dal momento che in Puglia non si riesce neanche a garantire il livello base di assistenza. Molto spesso per eseguire l’esame si è costretti ad andare in altre regioni a causa dell’inefficienza delle nostre strutture. Ci chiediamo come sia stato possibile aspettare quattro anni per il collaudo di questo macchinario di ultima generazione e come mai di questa anomalia ci si sia accorti solo qualche mese fa. Una situazione su cui va fatta la massima chiarezza. Simili episodi non devono mai più ripetersi”.
Lo dichiarano i consiglieri del M5S Antonio Trevisi, Antonella Laricchia e Cristian Casili in seguito alla notizia della PET utilizzata dal 2014 nel polo oncologico all’interno del complesso ospedaliero leccese, nonostante il collaudo sia stato perfezionato solo l’11 luglio del 2018.
“LA PET - continuano - è un esame di fondamentale importanza per i pazienti oncologici, che devono farla in totale sicurezza. Non ci deve sorprendere che molti pazienti salentini vadano a curarsi fuori dal territorio pugliese, dal momento che in Puglia non si riesce neanche a garantire il livello base di assistenza. Molto spesso per eseguire l’esame si è costretti ad andare in altre regioni a causa dell’inefficienza delle nostre strutture. Ci chiediamo come sia stato possibile aspettare quattro anni per il collaudo di questo macchinario di ultima generazione e come mai di questa anomalia ci si sia accorti solo qualche mese fa. Una situazione su cui va fatta la massima chiarezza. Simili episodi non devono mai più ripetersi”.