ROMA - L'Ue prende posizione sul caso Venezuela: Spagna, Francia e Germania danno gli 8 giorni al presidente venezuelano Nicolas Maduro. O il presidente indice, "entro 8 giorni", le elezioni politiche a Caracas o i tre Paesi europei, cui presumibilmente seguiranno altri, riconosceranno come legittimo il presidente autoproclamato Juan Guaidó.
Il primo ad esprimere la propria linea sul caso è stato il premier spagnolo Pedro Sanchez, che lo ha fatto in una conferenza stampa. Poi è stata la volta del presidente francese Emmanuel Macron, su Twitter, mentre la Germania ha affidato, sempre via Twitter, l'incarico ai portavoce del governo. In serata, anche la Gran Bretagna, tramite il ministro degli Esteri Jeremy Hunt, sposa la stessa linea.
L'Italia non si esprime ancora. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nei giorni scorsi si è appellato al principio di non ingerenza. Il governo gialloverde è infatti diviso. Se nell'ala più movimentista del M5s non mancano i simpatizzanti del socialismo in salsa latinoamericana, Matteo Salvini ha chiesto più volte in modo esplicito la rimozione di Maduro.
Il presidente venezuelano ha definito "insolenti" i Paesi europei che gli hanno imposto un ultimatum di otto giorno per convocare nuove elezioni pena il riconoscimento del suo oppositore, Juan Guaidò. In un'intervista alla Cnn turca il dittatore del Venezuela ha dichiarato: "Quei Paesi europei insolenti dovrebbero ritirare il loro ultimatum".
Ha inoltre giudicato "incostituzionale" l'autoproclamazione di Guaidò a presidente a interim del Paese.
Tags
Esteri