BARI - Nuova presunta storia di intolleranza dal capoluogo pugliese. Sventurata protagonista una 47enne originaria della Costa d'Avorio e residente a Bari da circa 30 anni, che ha denunciato di avere subito insulti razziali e di essere stata presa a "calci e pugni" e "derubata" da un gruppo di "cinque o sei donne" e "due uomini" che le intimavano di "tornare al suo Paese". La storia choc è riportata dall'emittente tv Telebari.
La donna ha raccontato che l'aggressione è avvenuta solo per aver chiesto a un gruppo di donne, dietro alle quali stava camminando, di poter passare. Secondo la testimonianza della 47enne, persino il 118 avrebbe messo in discussione la sua versione dei fatti e in ospedale avrebbe detto ai medici che l'immigrata "voleva solo approfittarsi della situazione per poter avere un permesso dal lavoro".
EMILIANO: "RAZZISMO NON TOLLERABILE" - "Nessuna forma di razzismo può essere tollerata in qualunque contesto della vita civile del nostro Paese". Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando l'aggressione denunciata da una 47enne ivoriana che sarebbe stata picchiata, insultata e derubata a Bari da un gruppo di sei donne e due uomini baresi solo per aver chiesto loro di spostarsi e lasciarla passare. La 47enne ha inoltre riferito di avere subito discriminazioni anche da parte di una donna del personale del 118 che è intervenuto per soccorrerla.
Emiliano afferma di avere chiamato la vittima "per esprimerle la vicinanza della Regione Puglia e il grande dispiacere per quanto accaduto". "Soprattutto - spiega - le ho detto che non deve avere paura di nulla perché la comunità pugliese le è vicino ed è unita contro ogni tipo di violenza e discriminazione". La Regione comunica inoltre di avere avviato "dalla Direzione generale della Asl tutti gli accertamenti sulle modalità dell'intervento dei soccorritori dopo la denuncia della vittima".
Emiliano afferma di avere chiamato la vittima "per esprimerle la vicinanza della Regione Puglia e il grande dispiacere per quanto accaduto". "Soprattutto - spiega - le ho detto che non deve avere paura di nulla perché la comunità pugliese le è vicino ed è unita contro ogni tipo di violenza e discriminazione". La Regione comunica inoltre di avere avviato "dalla Direzione generale della Asl tutti gli accertamenti sulle modalità dell'intervento dei soccorritori dopo la denuncia della vittima".