BARI - Questa mattina il sindaco Antonio Decaro e gli assessori regionali all’Ambiente, Giovanni Stea, e alla Pianificazione territoriale, Alfonso Pisicchio, hanno effettuato un sopralluogo sul cantiere per la bonifica della ex Fibronit per verificare le ultime fasi delle lavorazioni in corso e condividere il progetto preliminare del nuovo parco della Rinascita che sarà realizzato nell’area della bonifica.
“È bello poter passeggiare in questa grande area senza dover più fare lo slalom tra gli edifici che per anni hanno spaventato la nostra città - ha commentato Antonio Decaro -. Oggi quegli edifici non ci sono più, la fabbrica della morte non c’è più, non fa più paura a nessuno. Dopo il completamento della bonifica, in queste ore stanno posizionando il terreno vegetale e l’argilla all’interno delle aree confinate in modo da assicurare la totale sicurezza delle aree su cui andremo a lavorare. Oggi insieme al comitato Fibronit, che da anni, lotta e si prende cura di questo sito, abbiamo accompagnato gli assessori regionali per verificare l’ultimazione dei lavori e presentargli nei dettagli il progetto del parco della Rinascita, parliamo di una superficie di 120mila metri quadri, che diventerà il più grande parco di Bari. Con la Regione Puglia, nei prossimi giorni, individueremo le fonti di finanziamento di quest’opera, che potrà essere avviata per stralci, come previsto dal progetto. La prima stima dell’importo necessario per realizzare il parco è di 16 milioni di euro ma noi puntiamo ad ottenere i primi cinque che ci serviranno per cominciare e restituire così la prima porzione di questo sito alla città”.
“Finalmente - ha dichiarato Alfonso Pisicchio - stiamo restituendo alla nostra città un luogo nuovo, il luogo del futuro parco della Rinascita, intitolazione non casuale e che dimostra la volontà di cancellare anni di dolore, di veleni e di inquinamento. Come Regione Puglia daremo sempre sostegno alle politiche di pianificazione tese all’ambiente, alle bonifiche e alla tutela del paesaggio. E qui, proprio nella ex Fibronit, saranno eliminati tutti gli orrori e i detrattori di bellezza, tema per il quale stiamo dotando la Puglia di un’apposita legge regionale”.
“È sempre una bella giornata - ha detto Gianni Stea - quando si attraversano zone che un tempo erano inquinate e che oggi stanno per essere restituite alla cittadinanza che le potrà usare per lo svago e il tempo libero: il merito è della buona politica. Quella della Fibronit è una storia antica e tragica e al Comune di Bari sanno bene che i primi interventi per la messa in sicurezza definitiva sono stati possibili grazie alle decisioni prese dall’allora sindaco Michele Emiliano che aveva la soluzione del problema Fibronit nel suo programma, dall’impegno della compianta Maria Maugeri e anche grazie al contributo della Regione che sarà certamente pronta a fare il suo dovere anche in futuro per ultimare i lavori e per altre aree da bonificare in tutta la Puglia. E sarà di nuovo Antonio Decaro a venire a tagliare il nastro delle opere che saranno completate anche grazie all’aiuto della Regione”.
Al sopralluogo hanno partecipato anche l’assessore comunale ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, il presidente del comitato cittadino Fibronit Nicola Brescia e i progettisti del parco, l’architetta Laura Rubino e l’ingegner Nicola Falcone, che hanno illustrato ai rappresentanti istituzionali gli elaborati tecnici che raffigurano il nuovo parco, che sorgerà sulle macerie della ex fabbrica della morte.
“Oggi è indubbiamente una giornata molto importante - ha commentato Nicola Brescia -. Passeggiare su queste superfici senza vedere i famigerati capannoni è un’esperienza molto emozionante. Il mio pensiero va ai cittadini che sono stati gli autentici protagonisti di vent’anni di battaglie. Ci sono stati momenti in cui pensavamo che tutto fosse perso e, invece, è stata proprio la forza che ci hanno dato i cittadini a farci andare avanti. Penso che gli amministratori di questa città abbiano un debito nei loro confronti perché a questo impegno hanno avuto la grande opportunità di compiere un’azione rivoluzionaria. Infatti è la prima volta che una grande area edificabile, importante anche da un punto di vista economico, diventa una superficie inedificabile per salvaguardare la salute dei cittadini”.
Come previsto nell’attuale progettazione, frutto di un percorso di partecipazione che ha coinvolto il comitato Fibronit, la consulta dell’Ambiente, associazioni ambientaliste e cittadini interessati ad offrire il proprio contributo, il parco si comporrà di aree fruibili e aree non calpestabili, in quanto oggetto nei prossimi anni di un monitoraggio costante, come previsto dalla normativa sulle bonifiche ambientali, e per le quali, dunque, la fruizione diretta è solo rinviata. All'interno dell’area sarà recuperato anche l'immobile ex Bricorama, che ospiterà un centro di documentazione sulla storia della Fibronit, una ludoteca, spazi dedicati ai laboratori, un centro di difesa ambientale e un altro dedicato al monitoraggio della salute, tutte funzioni richieste dai cittadini nel corso degli incontri pubblici. Nelle aree fruibili saranno invece allocate diverse tipologie di strutture sportive, spazi per l'arte pubblica, centri di aggregazione giovanile, aree giochi, zone destinate agli orti, punti di ristoro e aree relax. Le aree non fruibili, invece, saranno interessate da un grosso intervento di forestazione urbana attraverso la piantumazione di alberi, arbusti ed essenze di ogni genere.
Le fasi conclusive della bonifica
I lavori attualmente in corso riguardano il completamento dei “corpi confinati” nell’ex area industriale mediante sistemi di isolamento superficiale per il confinamento dei terreni sottostanti contaminati da amianto.
A titolo esemplificativo, il confinamento viene eseguito, dal basso verso l’alto, attraverso la sovrapposizione di strato di: tessuto non tessuto (TNT); argilla per uno spessore minimo di 50cm; geomembrana impermeabile dello spessore di millimetri; geocomposito drenante; terreno vegetale dello spessore di 1 metro.
Le lavorazioni sono costantemente monitorate mediante verifiche delle diverse matrici ambientali, in primo luogo l’aria. Campionamenti ed analisi vengono eseguiti, oltre che dall’appaltatore, anche dai tecnici degli enti di controllo (ARPA Puglia). Ad oggi nel corso del cantiere non si sono rilevati superamenti dei limiti di riferimento per le sostanze monitorate..
Inoltre si procederà alla recinzione perimetrale dell’area nord (verso lottizzazione Immoberdan S.r.l..), alla realizzazione di nuovi piezometri per integrare la rete di monitoraggio delle acque di falda e al completamento del consolidamento delle murature perimetrali realizzate in corrispondenza dei corpi confinati.
La bonifica sarà completata entro la prossima primavera.
“È bello poter passeggiare in questa grande area senza dover più fare lo slalom tra gli edifici che per anni hanno spaventato la nostra città - ha commentato Antonio Decaro -. Oggi quegli edifici non ci sono più, la fabbrica della morte non c’è più, non fa più paura a nessuno. Dopo il completamento della bonifica, in queste ore stanno posizionando il terreno vegetale e l’argilla all’interno delle aree confinate in modo da assicurare la totale sicurezza delle aree su cui andremo a lavorare. Oggi insieme al comitato Fibronit, che da anni, lotta e si prende cura di questo sito, abbiamo accompagnato gli assessori regionali per verificare l’ultimazione dei lavori e presentargli nei dettagli il progetto del parco della Rinascita, parliamo di una superficie di 120mila metri quadri, che diventerà il più grande parco di Bari. Con la Regione Puglia, nei prossimi giorni, individueremo le fonti di finanziamento di quest’opera, che potrà essere avviata per stralci, come previsto dal progetto. La prima stima dell’importo necessario per realizzare il parco è di 16 milioni di euro ma noi puntiamo ad ottenere i primi cinque che ci serviranno per cominciare e restituire così la prima porzione di questo sito alla città”.
“Finalmente - ha dichiarato Alfonso Pisicchio - stiamo restituendo alla nostra città un luogo nuovo, il luogo del futuro parco della Rinascita, intitolazione non casuale e che dimostra la volontà di cancellare anni di dolore, di veleni e di inquinamento. Come Regione Puglia daremo sempre sostegno alle politiche di pianificazione tese all’ambiente, alle bonifiche e alla tutela del paesaggio. E qui, proprio nella ex Fibronit, saranno eliminati tutti gli orrori e i detrattori di bellezza, tema per il quale stiamo dotando la Puglia di un’apposita legge regionale”.
“È sempre una bella giornata - ha detto Gianni Stea - quando si attraversano zone che un tempo erano inquinate e che oggi stanno per essere restituite alla cittadinanza che le potrà usare per lo svago e il tempo libero: il merito è della buona politica. Quella della Fibronit è una storia antica e tragica e al Comune di Bari sanno bene che i primi interventi per la messa in sicurezza definitiva sono stati possibili grazie alle decisioni prese dall’allora sindaco Michele Emiliano che aveva la soluzione del problema Fibronit nel suo programma, dall’impegno della compianta Maria Maugeri e anche grazie al contributo della Regione che sarà certamente pronta a fare il suo dovere anche in futuro per ultimare i lavori e per altre aree da bonificare in tutta la Puglia. E sarà di nuovo Antonio Decaro a venire a tagliare il nastro delle opere che saranno completate anche grazie all’aiuto della Regione”.
Al sopralluogo hanno partecipato anche l’assessore comunale ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, il presidente del comitato cittadino Fibronit Nicola Brescia e i progettisti del parco, l’architetta Laura Rubino e l’ingegner Nicola Falcone, che hanno illustrato ai rappresentanti istituzionali gli elaborati tecnici che raffigurano il nuovo parco, che sorgerà sulle macerie della ex fabbrica della morte.
“Oggi è indubbiamente una giornata molto importante - ha commentato Nicola Brescia -. Passeggiare su queste superfici senza vedere i famigerati capannoni è un’esperienza molto emozionante. Il mio pensiero va ai cittadini che sono stati gli autentici protagonisti di vent’anni di battaglie. Ci sono stati momenti in cui pensavamo che tutto fosse perso e, invece, è stata proprio la forza che ci hanno dato i cittadini a farci andare avanti. Penso che gli amministratori di questa città abbiano un debito nei loro confronti perché a questo impegno hanno avuto la grande opportunità di compiere un’azione rivoluzionaria. Infatti è la prima volta che una grande area edificabile, importante anche da un punto di vista economico, diventa una superficie inedificabile per salvaguardare la salute dei cittadini”.
Come previsto nell’attuale progettazione, frutto di un percorso di partecipazione che ha coinvolto il comitato Fibronit, la consulta dell’Ambiente, associazioni ambientaliste e cittadini interessati ad offrire il proprio contributo, il parco si comporrà di aree fruibili e aree non calpestabili, in quanto oggetto nei prossimi anni di un monitoraggio costante, come previsto dalla normativa sulle bonifiche ambientali, e per le quali, dunque, la fruizione diretta è solo rinviata. All'interno dell’area sarà recuperato anche l'immobile ex Bricorama, che ospiterà un centro di documentazione sulla storia della Fibronit, una ludoteca, spazi dedicati ai laboratori, un centro di difesa ambientale e un altro dedicato al monitoraggio della salute, tutte funzioni richieste dai cittadini nel corso degli incontri pubblici. Nelle aree fruibili saranno invece allocate diverse tipologie di strutture sportive, spazi per l'arte pubblica, centri di aggregazione giovanile, aree giochi, zone destinate agli orti, punti di ristoro e aree relax. Le aree non fruibili, invece, saranno interessate da un grosso intervento di forestazione urbana attraverso la piantumazione di alberi, arbusti ed essenze di ogni genere.
Le fasi conclusive della bonifica
I lavori attualmente in corso riguardano il completamento dei “corpi confinati” nell’ex area industriale mediante sistemi di isolamento superficiale per il confinamento dei terreni sottostanti contaminati da amianto.
A titolo esemplificativo, il confinamento viene eseguito, dal basso verso l’alto, attraverso la sovrapposizione di strato di: tessuto non tessuto (TNT); argilla per uno spessore minimo di 50cm; geomembrana impermeabile dello spessore di millimetri; geocomposito drenante; terreno vegetale dello spessore di 1 metro.
Le lavorazioni sono costantemente monitorate mediante verifiche delle diverse matrici ambientali, in primo luogo l’aria. Campionamenti ed analisi vengono eseguiti, oltre che dall’appaltatore, anche dai tecnici degli enti di controllo (ARPA Puglia). Ad oggi nel corso del cantiere non si sono rilevati superamenti dei limiti di riferimento per le sostanze monitorate..
Inoltre si procederà alla recinzione perimetrale dell’area nord (verso lottizzazione Immoberdan S.r.l..), alla realizzazione di nuovi piezometri per integrare la rete di monitoraggio delle acque di falda e al completamento del consolidamento delle murature perimetrali realizzate in corrispondenza dei corpi confinati.
La bonifica sarà completata entro la prossima primavera.