MONTERONI (LE) - Tragico incidente sul lavoro nel Leccese, dove un operaio di 56 anni, Roberto Pulli, di Arnesano, ha perso la vita precipitando da nove metri di altezza mentre era su una impalcatura che, probabilmente per una forte raffica di vento, ha ceduto ed è crollata. Il lavoratore, che non indossava il casco di protezione ed è stato soccorso da un altro operaio, è deceduto sul colpo.
«Questa ennesima, amara esperienza di oggi suggerisce ancora una volta che se non si investe in sicurezza le conseguenze possono essere gravissime. Per questo, anche a costo di sembrare ripetitivi, non dobbiamo mai smettere di ricordare a tutti che con la pelle dei lavoratori non si può scherzare». È l’accorato appello che i segretari generali della Uil e Feneal Uil di Lecce, rispettivamente Salvatore Giannetto e Paola Esposito, rivolgono alle Istituzioni dopo l’incidente mortale che è costato la vita al 56enne.
«Ãˆ probabile che la causa sia da addebitare al forte vento – sottolineano – ma di sicuro non sono state adottate tutte le misure di sicurezza e protezione. Pertanto riteniamo che i temi della sicurezza, della legalità e della vigilanza siano quanto mai attuali e che debbano essere concretizzati. Ci appelliamo ancora una volta alle istituzioni affinché il mondo dell’edilizia sia monitorato con costanza e continuità per evitare simili tragedie».
Per i segretari provinciali di Uil e Feneal è tempo di allargare l’orizzonte: «Bisogna puntare decisamente – dicono – a costruire una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro. E per riuscirci c’è una sola strada disponibile e praticabile: quella della scuola. Bisogna cominciare dai banchi ad insegnare quanto sia importante la sicurezza, anche in autotutela, ai lavoratori di domani».