BARI - “Il comparto della pesca è vitale per la Puglia, per questo non possiamo che sostenere i nostri pescatori e chiedere una modifica delle norme europee, che penalizzano soprattutto chi pesca nel basso Adriatico e nello Jonio”. Lo dichiara il consigliere del M5S Mario Conca.
“Se i pescatori sono in questa situazione è anche a causa dei precedenti Governi - continua il pentastellato - la legge 154 del 2016, votata da Renzi e da Martina, è una condanna che sta ammazzando una categoria intera. Sanzioni che non potrebbero essere superiori di 5 volte il valore del pescato, nei fatti vanno dai 4mila ai 75mila euro, 88 volte in più rispetto alla media europea. I mari del sud hanno dalle sessanta alle novantadue specie di pesce vendibili, molte delle quali, però, più piccole delle maglie delle reti che i pescatori sono costretti ad utilizzare per legge. Le capitanerie applicano le leggi e le marinerie sono inermi e stanno legittimamente protestando perchè non riescono a sfamare le proprie famiglie. Le reti previste dal legislatore vanno bene per i mari del nord, dove il pescato è di taglia più grossa, ma sono inutilizzabili nei mari del sud. I pescatori devono far fronte a sedici adempimenti giornalieri che ne limitano l'attività e ne fanno scemare la redditività con sanzioni assurde. Se un peschereccio dimentica di fare la chiamata alla capitaneria, e può succedere, si becca una sanzione di duemila euro. Vanno cambiate le norme europee e, in attesa della modifiche alla sciagurata legge del 2016, per cui i nostri parlamentari si stanno impegnando, sospendere le sanzioni come chiesto dai sindaci per evitare problemi di ordine pubblico. Bisogna consentire - conclude Conca - l'utilizzo di reti a maglie piccole e ridurre le multe, derogando da subito per il basso Adriatico e il mar Jonio. I pescatori non sono soli e a tutti i livelli istituzionali c’è il massimo impegno per poterli mettere nelle condizioni di lavorare al meglio, per aiutarli a superare la parcellizzazione e a diversificare".
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