CARACAS - "Maduro ha perso il controllo del paese e la popolazione sta soffrendo. Ci sono 70 giovani assassinati in una settimana dal faes, le forze speciali di polizia, e 700 persone in carcere, 80 minorenni addirittura bambini". A denunciare i gravi accadimenti nel paese il presidente dell'Assemblea nazionale, Juan Guaidó, autoproclamatosi in Venezuela capo dell'esecutivo, in un'intervista al Tg2.
"Evidentemente c'è una scarsa conoscenza di ciò che sta accadendo. Invito il sottosegretario agli esteri a informarsi, un'altra Libia qui non è possibile", sostiene Guaidò, rispondendo al Tg2 ad una domanda sulle parole di Manlio Di Stefano che, annunciando la contrarietà dell'Italia a riconoscerlo come leader venezuelano, ha invitato ad evitare "lo stesso errore fatto in Libia".
"Invitiamo l'Italia a fare la la cosa corretta perché i giorni qui si contano in vite che si perdono", ha aggiunto Guaidò sottolineando l'importanza del riconoscimento da parte dell'europarlamento.
Secondo quanto riferiscono le fonti, durante la riunione di Bucarest giovedì la ministra degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, si è fatta promotrice di una dichiarazione che avrebbe spinto l'Ue a fare altrettanto nel fine settimana. La Grecia, il cui governo ha preso le difese di Maduro, non si è esplicitamente opposta. L'Italia ha invece bloccato l'iniziativa che avrebbe richiesto l'unanimità dei 28 Stati membri.
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