ROMA - Senza "risultati consistenti sul piano strutturale" attraverso le riforme "quelli che a livello internazionale sono rallentamenti di natura congiunturale tendono da noi a trasformarsi in un ristagno o in un calo dell'attività produttiva". Lo dichiara il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco all'Assiom Forex che per il 2019 vede "fattori di rischio
Secondo Visco, il rischio spread per l'economia italiana è ancora attuale, perché “il premio per il rischio sulle obbligazioni pubbliche italiane, pari a 250 punti base nella media di questa settimana, resta tuttavia elevato”, mentre "per assicurare un effettivo sostegno all’attività economica la politica di bilancio deve preservare la fiducia nel percorso di riequilibrio dei conti pubblici nella prospettiva di riduzione del rapporto tra debito e prodotto".
Guardando all’immediato futuro, Visco rileva: "Sulle prospettive per l’anno in corso e sulle proiezioni per il successivo biennio, che prefigurano il ritorno della crescita attorno all’1%, gravano fattori di rischio rilevanti, di origine sia internazionale sia interna. Il governatore osserva poi che "in Italia il miglioramento della qualità del credito, in atto dalla metà del 2015, è proseguito lo scorso anno", e segnala che "nel terzo trimestre il tasso di deterioramento dei prestiti è sceso all’1,7%, in linea con i valori prevalenti prima della crisi finanziaria globale; per i finanziamenti alle imprese il calo si è arrestato negli ultimi mesi dell’anno con il rallentamento congiunturale".
TRIA: "DEBOLEZZA ECONOMIA DOVUTA ANCHE A EUROZONA" - Il debito pubblico italiano è "pienamente sostenibile" e comunque il governo è determinato a ridurlo. Lo ha ribadito il Ministro dell'Economia Giovanni Tria alla Columbia University dove ha tenuto una Lectio Magistralis sul tema "Le politiche economiche dell'Italia, alla ricerca di un nuovo corso".
Tria ha spiegato che il debito è sostenibile per diversi motivi, tra cui il fatto che "il patrimonio privato è uno dei più alti al mondo, con asset stimabili in 9 volte il reddito pro capite, in linea con i Paesi Ue piu' ricchi" e che "in una congiuntura di tassi di interesse scesi sotto la media, il debito è un fardello solo apparente". I problemi chiave dell'economia italiana sono una "bassa crescita" e "deboli reti sociali", ha aggiunto il ministro, e gli ultimi dati disponibili indicano che la crescita è anche più debole del previsto come "conseguenza del rallentamento dell'area dell'euro".
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