di VITTORIO POLITO - Negli anni ’70 Vito Maurogiovanni (1924-2009), al tempo in cui Radio Bari dava grande spazio alle trasmissioni regionali, era impegnato a scoprire Cattedrali e Castelli di Puglia e storie di grandi uomini e donne, di castellani, di religiosi e contadini che vivevano all’ombra delle storiche costruzioni. Il tutto finalizzato a riscoprire antiche testimonianze della tradizione orale della povera gente.
Fra le tante scoperte figuravano le “laude” popolari che allora erano recitate in maniera rozza e popolaresca dopo le celebrazioni religiose. Tra le laudi più ricorrenti vi era quella dedicata alla Passione di Cristo. Da queste esperienze cominciò a nascere l’idea della sua “Passiòne de Criste” in dialetto barese, complice Vito Signorile che lo incoraggiò e gli dette pure una mano. Alla “Passiòne” occorreva anche un sottofondo musicale e fu ancora Signorile a individuare riferimenti che passavano da Bach ad Ottorino Respighi, insomma la “Passiòne”, diventava realtà.
La prima rappresentazione andò in scena nel dicembre 1979 con la scenografia di Filippo Alto, la regia di Vito Signorile, e con il fascino delle musiche. Il lavoro aveva un punto di forza, il dialetto. Un dialetto drammatico, alto, che rendeva nobilissimo il fatto popolare e dava drammaticità ai racconti evangelici.
Nel 1969 un gruppo di giovani decisero di mettersi insieme per occuparsi di teatro, presentando alla stampa il proprio ‘manifesto’. Sorgeva così la necessità di una sede idonea che inizialmente svolgeva la sua attività in una piccola sala di Piazza Garibaldi che in seguito diverrà “I campi Elisi”. Il 30 maggio 1971 il Centro Studi Gruppo Abeliano si dota di una sede più consona alle accresciute esigenze con la capienza di 200 posti e inaugura un teatrino in Viale Orazio Flacco, sviluppando una intensa attività culturale e di produzione teatrale che si pone all’attenzione cittadina.
Nel 1977 la cooperativa si ristruttura in “Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano” e l’anno successivo inaugura in Largo 2 Giugno il “Teatro Abeliano” che si affermerà nel giro di pochi anni come il teatro della città.
Il 3 febbraio 2012, in Via Padre Kolbe, su progetto dell’architetto e scenografo prof. Luca Ruzza, nasce finalmente il Nuovo Teatro Abeliano, capiente di circa 300 posti e pronto ad ospitare la polivalente e articolata attività del Centro.
Sostenuto dalle maggiori Istituzioni Pubbliche, patrocinato nei vari progetti dall’Università degli Studi di Bari e in collaborazione con i più importanti Gruppi e Associazioni Culturali della Città, con la Circoscrizione Japigia-Torre a Mare e con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, il Gruppo Abeliano affronta la sua attività con un aggiuntivo spirito di servizio alla città considerato che agirà in un quartiere in forte espansione ma ancora povero di strutture di Cultura e Spettacolo come Japigia.
Ovviamente, Vito Signorile, attore e regista, è tra i fondatori del Gruppo Abeliano di cui è da sempre il direttore artistico fin dalla sua costituzione in cooperativa e dell’omonimo Teatro Abeliano. Ricercatore di canti e racconti della tradizione popolare, è stato per diversi anni collaboratore esterno Rai quale regista e sceneggiatore radiotelevisivo.
Fra le tante scoperte figuravano le “laude” popolari che allora erano recitate in maniera rozza e popolaresca dopo le celebrazioni religiose. Tra le laudi più ricorrenti vi era quella dedicata alla Passione di Cristo. Da queste esperienze cominciò a nascere l’idea della sua “Passiòne de Criste” in dialetto barese, complice Vito Signorile che lo incoraggiò e gli dette pure una mano. Alla “Passiòne” occorreva anche un sottofondo musicale e fu ancora Signorile a individuare riferimenti che passavano da Bach ad Ottorino Respighi, insomma la “Passiòne”, diventava realtà.
La prima rappresentazione andò in scena nel dicembre 1979 con la scenografia di Filippo Alto, la regia di Vito Signorile, e con il fascino delle musiche. Il lavoro aveva un punto di forza, il dialetto. Un dialetto drammatico, alto, che rendeva nobilissimo il fatto popolare e dava drammaticità ai racconti evangelici.
Nel 1969 un gruppo di giovani decisero di mettersi insieme per occuparsi di teatro, presentando alla stampa il proprio ‘manifesto’. Sorgeva così la necessità di una sede idonea che inizialmente svolgeva la sua attività in una piccola sala di Piazza Garibaldi che in seguito diverrà “I campi Elisi”. Il 30 maggio 1971 il Centro Studi Gruppo Abeliano si dota di una sede più consona alle accresciute esigenze con la capienza di 200 posti e inaugura un teatrino in Viale Orazio Flacco, sviluppando una intensa attività culturale e di produzione teatrale che si pone all’attenzione cittadina.
Nel 1977 la cooperativa si ristruttura in “Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano” e l’anno successivo inaugura in Largo 2 Giugno il “Teatro Abeliano” che si affermerà nel giro di pochi anni come il teatro della città.
Il 3 febbraio 2012, in Via Padre Kolbe, su progetto dell’architetto e scenografo prof. Luca Ruzza, nasce finalmente il Nuovo Teatro Abeliano, capiente di circa 300 posti e pronto ad ospitare la polivalente e articolata attività del Centro.
Sostenuto dalle maggiori Istituzioni Pubbliche, patrocinato nei vari progetti dall’Università degli Studi di Bari e in collaborazione con i più importanti Gruppi e Associazioni Culturali della Città, con la Circoscrizione Japigia-Torre a Mare e con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, il Gruppo Abeliano affronta la sua attività con un aggiuntivo spirito di servizio alla città considerato che agirà in un quartiere in forte espansione ma ancora povero di strutture di Cultura e Spettacolo come Japigia.
Ovviamente, Vito Signorile, attore e regista, è tra i fondatori del Gruppo Abeliano di cui è da sempre il direttore artistico fin dalla sua costituzione in cooperativa e dell’omonimo Teatro Abeliano. Ricercatore di canti e racconti della tradizione popolare, è stato per diversi anni collaboratore esterno Rai quale regista e sceneggiatore radiotelevisivo.