BARI - Questa mattina, a Palazzo di Città , l’assessore al Bilancio e Programmazione economica Alessandro D’Adamo è intervenuto alla conferenza cittadina sul bilancio di previsione 2019/2021 per illustrare i principali dati della manovra.
“Per quanto riguarda la manovra tributaria per l’anno 2019, nonostante la Legge di Bilancio 2019 abbia sbloccato dopo diversi anni la possibilità per i Comuni di aumentare le aliquote e tariffe fiscali, nella manovra fiscale 2019 decisa dalla Giunta non sono stati previsti aumenti IMU, Tasi, Imposta Comunale sulla Pubblicità e Diritti sulle Pubbliche Affissioni e TOSAP in modo da mantenere per ciascun tributo il medesimo livello di prelievo applicato negli anni precedenti - ha spiegato D’Adamo in apertura -. Non aumenta nemmeno la Tassa sui Rifiuti (TARI), ancorata alle tariffe 2016 nonostante la progressiva estensione del servizio Porta a Porta sul territorio cittadino. Nessun ritocco nemmeno sulle riduzioni/esenzioni e agevolazioni di tutti i tributi comunali in favore di numerose famiglie e aziende cittadine, anch’esse confermate in toto. Questo è stato possibile grazie anche al lavoro che stiamo conducendo insieme agli uffici sulle politiche di miglioramento della riscossione, che ci vedono già quest’anno registrare un trend positivo del 10%, con circa 6 milioni di euro recuperati. A questi si aggiungono i risparmi e il lavoro sulla riduzione degli sprechi che ci ha visti fare notevoli passi in avanti. Naturalmente, nell’ottica di salvaguardare le fasce più deboli e bisognose, con la manovra 2019 è stato fatto tutto il possibile per mantenere inalterate, rispetto al 2018, le dotazioni di bilancio dedicate al Welfare, all’Istruzione e alle Politiche giovanili e del lavoro. Come è accaduto per le annualità precedenti, inoltre, c’è un investimento massiccio sul fronte delle opere pubbliche e un potenziamento dei servizi erogati alla collettività , anche grazie ai fondi derivanti dai programmi di finanziamento nazionali e comunitari a cui il Comune di Bari si è candidato, e per i quali risulta beneficiario”.
Di seguito alcuni degli elementi maggiormente indicativi delle voci di bilancio:
MUTUI
Anche con la programmazione 2019/2021 non è previsto il ricorso all’accensione di nuovi prestiti per il finanziamento dei numerosi interventi presenti nel Programma triennale delle opere pubbliche.
Per cui, per il quarto anno consecutivo, al finanziamento dei principali lavori si è previsto di ricorrere unicamente con risorse dell’Ente costituite prevalentemente dai proventi delle concessioni edilizie, dai ricavi di alienazione e dalla devoluzione di mutui già concessi in esercizi precedenti e non interamente utilizzati, nonché dai numerosi trasferimenti da parte di altre pubbliche amministrazioni.
In questo modo, si riducono ulteriormente le dotazioni di bilancio destinate al rimborso delle rate di ammortamento e vengono liberate importanti risorse in favore dei servizi da erogare alla collettività .
PROGRAMMA TRIENNALE LAVORI PUBBLICI
Con riferimento alla Programmazione triennale dei Lavori pubblici, il Piano triennale che accompagna il Bilancio di Previsione 2019/2021 prevede la realizzazione di lavori per euro 154.879.939,46 nel 2019, euro 201.776.130,36 nel 2020 ed euro 102.960.584,96 nel 2021.
SINTESI DEI PRINCIPALI DATI FINANZIARI
Sintetizzando i contenuti della manovra 2019/2021, si evidenzia che le previsioni per titoli delle entrate formulate per l’annualità 2019, escludendo le partite di giro, le anticipazioni da istituto tesoriere, l’avanzo di amministrazione presunto e il fondo pluriennale vincolato, ammontano ad euro 593.218.106,45. La parte corrente, che concorre alla formazione del bilancio, ammonta ad euro 417.380.402,81. L’incidenza delle entrate proprie, Titoli 1 e 3 sul totale delle entrate correnti è del 69,59% ed esprime il grado di autonomia finanziaria dell’Ente.
Le spese correnti, pari ad euro 420.199.347,59 per il 2019, rappresentano il 53,48% del totale delle spese (al netto del disavanzo di amministrazione), quelle in conto capitale sono pari ad euro 211.695.317,48 e rappresentano il 26,94% e quelle per rimborso di prestiti, pari ad euro 7.300.318,45 (Tit. 4), rappresentano lo 0,93%.