BARI - Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, la giunta ha approvato nella giornata di venerdì 1 marzo 2019, il progetto esecutivo per la realizzazione del Polo bibliotecario regionale all’interno della ex Caserma Rossani, finanziato dalla Regione Puglia con 9.695.874 euro nell’ambito dell’APQ rafforzato “Beni ed Attività culturali” (delibera CIPE 92/2012).
Il progetto prevede la destinazione di due degli edifici presenti nell’area della ex Caserma Rossani per la creazione di uno spazio multifunzionale che ospiti la più grande biblioteca della regione con la Teca del Mediterraneo (la biblioteca del Consiglio regionale), l’Istituto IPSAIC e la Mediateca regionale.
Gli interventi previsti sono di tre tipi: architettonici - sia conservativi sia ricostruttivi -, strutturali con un adeguamento antisismico in linea con la vigente normativa e con l’esecuzione di nuovi collegamenti fra i diversi piani e, infine, impiantistici (elettrici, tecnologici, idrici, di videosorveglianza, antincendio, ecc.).
L’edificio più grande su cui si interverrà è la “Casermetta” (palazzina F), un edificio originariamente destinato a depositi militari, spazio per l’allenamento del tiro e camere per i militari. Un immobile composto da tredici campate, originariamente di 3000 mq, che al termine dei lavori si estenderà su 3500 mq aumentando la superficie di calpestio senza incrementare la cubatura esistente. Nel corso della riqualificazione saranno realizzati soppalchi e ballatoi e utilizzate nuove coperture che consentiranno di rendere gli ambienti molto più luminosi, anche grazie ad una serie di aperture previste nelle coperture e nelle pareti.
La ex palazzina “Comando”, (palazzina A) si estende invece su 1500 mq e ospiterà sale studio e uffici, laboratori e sale per il personale.
Il progetto prevede tre obiettivi fondamentali: conservare i manufatti presenti, assicurare nuovi spazi destinati ad istituzioni culturali locali e favorire il riuso di un grande spazio urbano attraverso finalità concordate nel corso di un processo partecipativo che ha coinvolto associazioni e cittadini interessati.
Al termine degli interventi, gli immobili saranno facilmente raggiungibili da tre diverse direzioni, cioè da corso Benedetto Croce, via Giulio Petroni e dall’extramurale Capruzzi attraverso largo Sorrentino, in quest’ultimo caso passando per il parco ora in fase di realizzazione.
Previsti anche lavori di conservazione degli elementi di maggior pregio interni agli immobili (porte in legno, pavimenti decorati, ecc.).
Gli interventi, secondo quanto previsto dal contratto, si completeranno in 730 giorni. L’avvio dei lavori avverrà entro metà marzo.
“Dopo circa 100 anni dalla sua realizzazione - commenta Giuseppe Galasso-, la Caserma Rossani tornerà a nuova vita grazie ad un intervento poderoso, che restituirà alla fruizione pubblica una mole di circa 26mila metri cubi, senza prevedere ulteriori cubature, per farne una sorta di piazza del sapere, reale e virtuale. Il nuovo Polo bibliotecario regionale, che può contare su una posizione strategica in virtù della sua vicinanza alla stazione centrale e all’Università Aldo Moro, ospiterà spazi dedicati alla ricerca, allo studio, alla lettura ma anche all’incontro, all’aggregazione e al co-working, con alcune sale proiezioni, un caffè letterario e spazi per i più piccoli”.
“Con l’approvazione del progetto esecutivo del Polo bibliotecario regionale - osserva l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco - si concretizza un altro importante tassello della strategia di trasformazione della ex Rossani in un grande parco urbano, in cui si alternino attività ludico-ricreative, culturali, sociali, tanto negli spazi aperti quanto nei padiglioni restaurati. La condivisione di questa strategia, fortemente voluta dall’amministrazione comunale, durante il percorso partecipativo Ri-accordi urbani aperto ai cittadini e alle associazioni, rappresenta il valore aggiunto di questa grande operazione di restituzione di uno spazio pubblico molto esteso alla città”.
La Caserma Rossani, costruita in un quindicennio ad inizio secolo scorso - dal 1902 al 1917 - , è chiusa al pubblico da oltre 20 anni, da quando nel 1998 cominciò la sua dismissione, completata nei due anni successivi. Nel 2008 è diventata di proprietà comunale grazie a un’operazione di permuta che prevedeva in cambio la cessione della Chiesa Russa allo Stato, annunciata durante il vertice Italo-Russo del 2007.
Dal 2010 tutti gli edifici interni al perimetro sono sottoposti ai vincoli previsti dall’art. 10 del Codice di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Si tratta, infatti, di un importante esempio di architettura militare d’inizio ‘900. Nel 2012 sono stati vincolati anche gli spazi circostanti gli edifici (art. 45 del citato codice) a tutela delle viste prospettiche e delle condizioni ambientali di contesto.