BARLETTA - Lo scorso 15 gennaio veniva presentata in pompa magna l’attivazione del Portale Telematico per l’inoltro delle pratiche SUAP nel comune di Barletta. In realtà un servizio che a Barletta è partito con enorme ritardo; non come i tredici anni di ritardo che il comune ci ha impiegato per approvare un minimale Piano del Commercio, rimasto pure inapplicato, ma comunque con enorme ritardo.
Senza infierire e senza voler girare il coltello nella piaga – affermano da UniBat – ci preme invece sottolineare che l’attivazione del Portale Telematico non è altro che l’adesione, a partire dallo scorso primo febbraio, ad una convenzione “completamente gratuita” sottoscritta tra la C.C.I.A.A. e il comune quindi l’adesione al Portale chiamato “Impresa in un Giorno” che altri comuni, anche il più piccoli ed i più sperduti d’Italia, già utilizzano da anni. Invece di chiedere scusa ad utenti e professionisti che fino allo scorso gennaio addirittura neppure per Pec potevano inviare le pratiche in quanto il comune ritardatario pretendeva ancora il cartaceo, roba da quarto mondo, il comune di Barletta rincara la già pesantissima dose accanendosi contro il piccolo commercio credendo di poter continuare a beneficiare della buona sorte rappresentata dai silenzi di chi, pur dichiarandosi “rappresentativo e sedendosi in solitudine sui tavoli regionali della spartizione, continuano a tacere. Poiché il mondo è abitato, fortunatamente, anche da chi in silenzio non sa stare né tantomeno ha obblighi di riconoscenza di alcuna specie verso la politica, avendo altresì rinunciato a fruire di denaro pubblico, anche del comune di Barletta, o a creare associazioni polisindacali con i comuni vessatori, ecco che anche in questa circostanza sono le due Associazioni di base, Indipendenti, Unimpresa e CasAmbulanti a farsi sentire, forte, fortissimo.
Il Presidente UniBat e Coordinatore CasAmbulanti, Savino Montaruli, non la manda a dire e dichiara: “lo scorso anno evidenziammo quanto il comune di Barletta si stesse accanendo contro il piccolo commercio ormai indifeso da chi beneficia di enormi fondi pubblici millantando rappresentanza che, in quella forma, non ha neppure lontanamente, e lo dicono i dati ufficiali delle Camere. Infatti nella città della Sfida la giunta passata, ugualmente inutile e senza senso, deliberò in data 28 febbraio 2017 con deliberazione nr. 22, poi in Consiglio comunale con deliberazione nr. 21 del 27 marzo 2017, l’applicazione di un tariffario ammazza imprese trincerandosi dietro causali tipo “diritti di istruttoria”, giungendo chiedere il pagamento di gabelle che arrivavano anche a cento euro 100 euro per pratiche di aperture, trasferimenti, ampliamenti o riduzioni di superfici di vendita, subingressi; per il commercio ambulante altri 100 euro per nuova attività ed addirittura anche per subingresso introducendo una nuova tassa che altrove non è dovuta! Sorvolando su tutte le altre mannaie predisposte ad hoc per abbattersi anche sui pubblici esercizi quindi bar – ristoranti – pizzerie ed esercizi similari di somministrazione di alimenti e bevande, mentre si attendeva che la semplificazione degli adempimenti, grazie alla generosità della Camera di Bari con l’adesione ad “Imprese in un Giorno” avesse anche ripercussioni positive sul dissanguamento comunale nei confronti dei commercianti, ecco l’ennesima sorpresa che sta mandando in bestia gli ambulanti.
Il comune di Barletta chiede che venga versato un diritto di ben 50 euro per ciascuna istanza di partecipazione alle feste e fiere cittadine. Avete capito bene. Non un solo diritto da 50 euro per partecipare a tutte le manifestazioni, bensì 50 euro per ciascuna di esse. Tutto questo senza alcun preavviso e comunque in modo contraddittorio vista l’entrata in vigore della “semplificazione”. Nel comune di Barletta, infatti, si svolgono, nel corso dell’anno, ben 11 eventi di questa natura che sono: Santa Rita, San Filippo, Sant’Antonio, Cuore Immacolato, San Paolo Apostolo, Festa Patronale, Santi Medici, San Francesco, Sacra Famiglia, Santa Lucia, San Ruggiero e, arrotondando per difetto, accade che l’operatore che voglia partecipare e che di fatto partecipa avendo maturato anzianità di legge, a tutte le manifestazioni, anche a quelle parrocchiali dove si esercita l’attività solo per qualche ora nella giornata, deve chiedere un prestito per pagare i diritti, il suolo pubblico, le marche da bollo e tutte le altre gabelle locali. Un salasso inaudito e vergognoso che non è tollerabile in alcun modo. Si tratta di attività storiche, di tradizione e nella maggior parte dei casi di maestri del torrone, dei dolciumi, della vendita di prodotti alimentari tradizionali e di altre merci. Possibile che un’amministrazione comunale, peraltro afflitta da un costante e perseverante becero fenomeno di abusivismo commerciale che infesta anche il mercato settimanale senza che l’amministrazione sia in grado di abbattere, possa essere così avida, insensibile, distratta, sciattona e assolutamente inadeguata nei confronti dei commercianti in regola? Possibile che a regnare siano i silenzi dei compiacenti in un contesto dove non esistono più incontri, riunioni, convocazioni e non esiste più alcun rapporto istituzionale rispettoso dei ruoli? Siamo di fronte alla totale disattenzione verso le piccole imprese e questo sta portando alla definitiva distruzione del tessuto economico, sociale, produttivo, culturale della città di Barletta. I politici passano, i polisindacalisti passano con i politici ma resta l’enorme disagio, la frustrazione, l’umiliazione subita da chi ha costruito la storia, anche economica e sociale della città . E’ inconcepibile, intollerabile e vergognoso che tutto questo possa continuare ad accadere.” – ha concluso Montaruli.
Intanto sono stati programmati due incontri di categoria presso le associazioni UniBat e CasAmbulanti con gli Operatori che assumeranno decisioni drastiche a difesa del proprio diritto al lavoro e della propria Dignità .
Tags
Bat