BARI - Nonostante le promesse di cantierizzazione, tutto è fermo da anni.
“Il tempo si è fermato a trent’anni fa – dichiara la Pani –. Nulla è cambiato, eppure sono innumerevoli le problematiche che affliggono da sempre il Quartierino, un pregevole spicchio di Bari trascurato per troppi anni e trasformato in estrema periferia nonostante la sua vicinanza strategica al centro della città. Il tema della viabilità è uno dei più sentiti: manca un percorso pedonale omogeneo e via Pietrocola è stretta ed insicura, pur essendo strada fondamentale di collegamento con Via Capruzzi. Per un lungo tratto mancano del tutto i marciapiedi e dove sono presenti consentono il passaggio solo in fila indiana. Il nuovo accesso al pronto soccorso, nonostante le dichiarazioni del guardiano che ha spiegato che è aperto ai mezzi di soccorso ma non ai privati, sembra inattivo e i cittadini ci riferiscono che ambulanze non se ne vedono. Non sarebbe da stupirsi date le condizioni della viabilità del tutto inadeguate a situazioni di emergenza!”
Il degrado urbano, la presenza di innumerevoli ruderi e proprietà private lasciate nel totale abbandono, contribuiscono a restituire ai cittadini una sensazione di precarietà e insicurezza e dove regna il degrado più facilmente alcuni contribuiscono ad aumentarlo gettando immondizia e rifiuti di ogni genere in spazi pubblici e privati. L’igiene pubblica è decisamente compromessa e, in mezzo a muri cadenti, sterpaglie e piccole discariche gli abitanti del quartierino dichiarano di intravedere spesso movimenti di persone non rassicuranti.
Mancano del tutto luoghi di socialità, un parco, panchine, servizi e sono totalmente assenti attività commerciali per cui i cittadini sono costretti a muoversi in macchina per la minima necessità.
Il punto massimo di degrado si raggiunge nel sottopasso Giuseppe Filippo, il cui accesso su Viale Pasteur è del tutto privo di strisce per l’attraversamento pedonale! Una volta entrati la situazione appare davvero inquietante e pericolosa.
“Per terra acqua putrida, escrementi, immondizia, bottiglie rotte; i vetri laterali, quando presenti, sono sporchi, rotti, non c’è illuminazione adeguata e video sorveglia. Un luogo da evitare” – dichiara la candidata sindaca.
Una cittadina mi ha riferito che è terrorizzata ogni volta che le sue figlie devono utilizzare il sottopasso, una di loro è stata recentemente molestata; purtroppo il sottopasso è percorso obbligato per chi ha necessità di prendere mezzi per recarsi a scuola o sul luogo di lavoro dato che dal Quartierino passa solo la linea E.!
Le promesse sono state tante nel 2018: l’assessore Galasso ad ottobre prometteva di cantierizzare i lavori per il sottopasso “entro la primavera” ma al momento la primavera è arrivata e di lavori non si parla. Sempre ad ottobre era stato presentato il Progetto del Nuovo Quartierino, realizzato dall’architetto Michele Cirillo; un progetto con piste ciclabili, il raddoppio di via Pietrocola, 4 rondò sicuramente un primo passo per la riqualificazione dell’area. Ma anche di questo progetto e del suo percorso in seno al Comune non si hanno informazioni precise.
Persino il progetto di un Parco Pubblico, fortemente voluto dai cittadini, ed inserito nel Piano Triennale delle opere pubbliche pare sia stato ridotto a un’ idea di piccolo giardino da creare con la collaborazione di privati. In ogni caso di Parco o Giardino non c’è alcuna traccia.
La situazione sembra ancora più paradossale se si pensa che oltre ai 2 mila residenti la zona accoglie giornalmente migliaia di persone: docenti e allievi del Conservatorio N. Piccinni e pubblico che partecipa alle manifestazioni dell’Auditorium N. Rota e dei Teatri Barium e Purgatorio. Il Quartierino è già un piccolo polo culturale che se restituito ai concetti di dignità e decoro potrebbe trasformarsi in una grande risorsa per tutta la città.
“Basta con i salotti buoni, è il momento di passare alla vera Bari!” – dice a gran voce Elisabetta Pani.