TARANTO - Il dramma ambientale non accenna a lenirsi a Taranto anche con la nuova gestione dell'Ex Ilva. "In un anno il valore della diossina a Taranto è aumentato del 916%", passando "da 0,77 picogrammi del 2017 a 7,06 picogrammi del 2018, molto vicino agli 8 picogrammi del 2009" quando nella "masseria Carmine furono prelevati 1.124 capi di bestiame per essere abbattuti". A denunciarlo il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, e il consigliere comunale Vincenzo Fornaro, ex allevatore, riportando "i dati di Arpa Puglia".
Secondo i dati, "nella masseria Carmine si è passati da 0,77 picogrammi per metro quadro 'Die' ad un dato del 2018 pari a 7,06 picogrammi".
Nuova tegola anche sulle scuole del capoluogo jonico, dopo mesi di cosiddetti 'Wind Days': due degli istituti dei Tamburi - il quartiere vicinissimo al siderurgico ex Ilva, adesso Arcelor Mittal Italia - da oggi sono chiuse per 30 giorni con un’ordinanza del sindaco Rinaldo Melucci. Si tratta della Deledda e della De Carolis. Poco più di 700 alunni, bambini e ragazzi, vengono trasferiti in altri edifici scolastici del rione. Il sindaco ha preso tale decisione perché le due scuole sono vicinissime alle collinette ecologiche che l’Italsider pubblica fece costruire negli anni ‘70 per cercare di separare fabbrica e città . Melucci vuole risposte certe.
Chiede che dal ministero dell’Ambiente all’Arpa, l’Agenzia di protezione ambientale della Regione Puglia, gli dicano chiaramente se quelle collinette sono ancora oggi una fonte di pericolo. Per la Procura di Taranto, che ai primi di febbraio ne ha disposto il sequestro per inquinamento, le collinette lo sono, tant’è che è stata sollecitata la loro bonifica da parte dell’autorità giudiziaria.