ROMA - "La legge 405/2001 va ripensata e superata. Sono centinaia le segnalazioni che giungono da cittadini ed associazioni di consumatori circa l’assoluta inadeguatezza nella cosiddetta distribuzione diretta dei farmaci da parte delle ASL: i cittadini lamentano orari ristretti di apertura delle farmacie ospedaliere, difficoltà di accesso alle stesse spesso distanti decine di chilometri dalle sedi di residenza dei pazienti malati, mancanza di salubrità delle strutture inidonee ad accogliere persone immunodepresse affette da patologie defedanti. Il tutto perseguendo una logica del risparmio e di tagli dei costi che mal si concilia con il diritto alla salute del cittadino, sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione". È quanto riporta il deputato pugliese di Fratelli d'Italia e segretario della Commissione Sanità alla Camera dei Deputati, Marcello Gemmato, a margine della sua partecipazione agli Stati Generali della Farmacia.
"Peraltro -continua Gemmato-, il risparmio è del tutto presunto e difficilmente quantificabile per i costi derivanti dalle complicanze dalla mancata aderenza alla terapia da parte di malati che con difficoltà si approvvigionano di farmaci. Notevoli gli sprechi che derivano dalla somministrazione di farmaci con copertura di più mesi della terapia che spesso viene interrotta per variazione della stessa o purtroppo per la morte del paziente".
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