LECCE - I lavoratori omosessuali in Italia sono discriminati e spesso costretti a rendersi “invisibili” per proteggersi. Anche nel mondo del lavoro, così come in altri aspetti della vita quotidiana, si registrano episodi di discriminazione.
"L’organizzazione sindacale FGU GILDA UNAMS scende in campo, armata di norme del vigente CCNL e del D.Lgs n.17/2017, decreto Madia, per tutelare i dipendenti dell’Università del Salento travolti da procedimenti disciplinari". Lo rende noto in un comunicato la stessa sigla sindacale.
"Il caso - prosegue la nota della FGU GILDA UNAMS - riguarda una relazione sentimentale tra due dipendenti dello stesso sesso che, secondo la Commissione disciplinare, rischierebbero il licenziamento o una sospensione dal servizio perché i due, nel tentativo di reagire all’ennesimo episodio discriminatorio perpetrato in loro danno da colleghi pari grado, avrebbero infranto le regole di condotta".
Il Coordinatore Nazionale della sigla, Michele Poliseno, fresco di nomina presso il Consiglio Universitario Nazionale (CUN) con i suoi 1676 voti, e il Dirigente regionale della omonima O.S., Avv. Simona Sardone, hanno nei giorni scorsi ufficialmente incontrato l’Autorità disciplinare dell’Università salentina a tutela dell’onore e del rispetto di alcuni dipendenti della istituzione universitaria.
"Non è la prima volta - spiega la nota - che i sindacalisti della GILDA UNAMS si presentano davanti all’Ufficio per i procedimenti disciplinari dell’Università leccese per assistere, come prevedono le norme del CCNL – comparto Università , i dipendenti pubblici del territorio pugliese. Infatti, in un'altra occasione, connessa al caso trattato nei giorni scorsi, i vertici della organizzazione sindacale hanno voluto spendersi, con spirito di solidarietà e abnegazione alla tematica, anche con l’intervento di un’altra figura importante della medesima sigla, Maurizio Scalise".
"Il Collegio disciplinare dell’Università del Salento - affermano i rappresentanti della O.S. Gilda UNAMS, Poliseno, Scalise e Sardone- molto attento e sensibile al tema dell’omosessualità , deve completare la fase istruttoria e solo a completamento di tale fase, adotterà il provvedimento finale che potrà sfociare nell’ipotesi dell’archiviazione, come ci auguriamo, oppure con l’irrogazione di una sanzione disciplinare. Il Collegio è preparato e competente e questo ci consente di attendere con serenità il completamento dei lavori. Siamo, quindi, fiduciosi".
"La corposa tesi difensiva portata al vaglio del Collegio disciplinare con una memoria difensiva di ben 25 pagine non fa una piega. Secondo i rappresentanti dell’organizzazione sindacale, il fatto contestato ad uno dei dipendenti da loro assistiti e difesi, colpevole, secondo l’Amministrazione, di aver tenuto nell’ambiente di lavoro comportamenti aggressivi e aver utilizzato espressioni offensive (imprecazioni) contro colleghi eterosessuali, non sarebbe punibile nemmeno con una sanzione di minore intensità , poiché la condotta ascritta al dipendente pubblico, che ha tentato di reagire agli attacchi discriminatori subiti (offese, insulti, appellativi, imprecazioni), sul posto di lavoro, risulta assistita da una serie di elementi, tra cui la istantaneità della reazione alla provocazione, che scriminerebbero il fatto. La condotta, pertanto, non sarebbe punibile e perseguibile nemmeno in sede disciplinare".
"Pur conclusasi - conclude la nota la FGU GILDA UNAMS - la fase istruttoria con la deposizione, durata oltre quattro ore, del Responsabile della struttura amministrativa ove prestavano servizio i due dipendenti, dovrà attendersi la primavera inoltrata per respirare nell’Ateneo salentino un clima di serenità tra i dipendenti pubblici ingiustamente tacciati dall’Amministrazione di aver tentato di mettere al riparo una storia d’amore".