BARI - “Con l’approvazione del processo di riordino ospedaliero della Puglia da parte del Ministero della Salute attraverso il Tavolo di verifica convocato a Roma nel pomeriggio di ieri, è stato raggiunto uno degli obiettivi principali del Piano Operativo. Non solo, è stata sancita la bontà del provvedimento complessivo presentato e la bontà del percorso intrapreso di riorganizzazione ospedaliera, seppure a volte con non semplici ricadute territoriali per chi governa le periferie. Oggi però possiamo affermare con soddisfazione che il lavoro che abbiamo fatto in Puglia in questi anni è stato un lavoro buono che ci viene riconosciuto anche dai tavoli romani. Ora il Ministero ci ha chiesto di monitorare la riorganizzazione ospedaliera per eventuali e successivi aggiustamenti”.
Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato l’esito positivo che il processo di riordino ospedaliero della Puglia ha avuto nel corso del Tavolo di verifica dello stato di attuazione della rete ospedaliera pugliese ai sensi delle prescrizione del DM70, svoltosi nel pomeriggio di ieri a Roma presso il Ministero della Salute.
Al tavolo ministeriale, per conto della Regione Puglia, hanno partecipato Lucia Bisceglia per AReSS e Antonella Caroli per il Dipartimento Salute. Presente, quale componente Comitato LEA, anche Ettore Attolini (AReSS).
All’ordine del giorno della riunione di ieri, la valutazione del provvedimento unico di riorganizzazione della rete ospedaliera comprensivo, anche delle reti tempo-dipendenti (ictus, cardiologica e traumatologica) e delle reti cliniche (tra le quali rete oncologica e rete trasfusionale), così come chiesto dal Ministero. La rete ospedaliera pugliese infatti approvata da Roma nella sua versione di base a metà 2016, si è poi col tempo, e per effetto del Programma Operativo, arricchita delle reti complementari, alcune delle quali già entrate in funzione e altre al vaglio degli uffici ministeriali.
Tra i provvedimenti analizzati va citato anche il riordino del privato accreditato e, particolarmente apprezzato, il percorso nascita con le relative reti di trasporto in emergenza neonatale (STEN) e assistito materno (STAM).
È opportuno ricordare ancora una volta che quello di fare un provvedimento “unico”, che ora dovrà essere approvato in Giunta regionale per cristallizzarne gli effetti, era un adempimento del Programma Operativo e il giudizio del tavolo è stato di approvazione dell’impostazione complessiva degli interventi programmati e del sistema di monitoraggio attivato dalla Regione per la verifica periodica dell’andamento degli interventi.
Rilevati solamente pochi disallineamenti rispetto agli standard di legge (ad esempio tre Trauma Center anziché uno, o qualche specialità inappropriata su alcuni ospedali di base) ma, condividendo le peculiarità strutturali e logistiche della Regione, se ne è rinviata la soluzione alla verifica nel tempo degli esiti di salute e dei volumi di attività e, soprattutto, alla realizzazione dei nuovi ospedali (tra i quali Monopoli Fasano, Andria e sud Salento) che consentiranno di ricomporre l’offerta rimasta ancora “frammentata” in contenitori tecnologicamente e strutturalmente più performanti.
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