ROMA - "Con questa straordinaria manovra noi non regaliamo nessuna illusione noi offriamo un'opportunità ai dimenticati e chi non è raccomandato, a coloro che vogliono vivere e hanno il diritto di farlo dignitosamente. Parliamo di cittadini che hanno dei diritti, diritto ad un lavoro, a politiche attive efficaci ed efficienti. Nessuno deve rimanere indietro".
E' quanto dichiarato nell'intervento in Aula al Senato dalla sen. pugliese del M5S, Patty L’Abbate, sul Reddito di Cittadinanza convertito in legge, a Palazzo Madama, dal “decretone” approvato il 27 marzo con 150 sì.
Il reddito e Quota 100 sono ora legge. "Doveva essere istituito già da tempo ma non è stato fatto. In questo Paese non era mai stata data la giusta importanza al lavoro, ai lavoratori, alle famiglie. Tutti temi di cui ci si è occupati sono marginalmente, durante le campagne elettorali" ha tuonato la senatrice pugliese in Aula.
Il primo dei 17 "Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'agenda 2030" promossi dall'Onu, collegato all'attuazione di tutti gli altri, è sconfiggere la povertà. "Ciò significa che agire con strumenti di contrasto alla povertà, come il Reddito di Cittadinanza, è indispensabile per realizzare gli altri 16 obiettivi di sostenibilità, tra cui figurano una stabilità economica e la riduzione delle disuguaglianze" ha commentato la Senatrice.
Una ricerca dell'Istat del 2017 riporta che il 9% dei disoccupati con un'età fra i 35 64 anni soffre di disturbi di depressione o ansia cronica grave. Valore che sale al 10,8% fra gli inattivi, mentre per i coetanei occupati la cifra si ferma al 3,5. Nel 2017, l'Istat, ha stimato in povertà assoluta 1 milione e 778 mila famiglie residenti in Italia, parliamo di 5 milioni e 58 mila individui. Un numero enorme. Un indice di povertà assoluta quindi che ha continuato a crescere in maniera costante dal 2014, perché due lunghe recessioni hanno danneggiato il tessuto sociale del Paese.
Da dati EUROSTAT (2016), l’Italia risulta essere il nono Paese per livelli di povertà nell’UE (prima dei trasferimenti sociali) il che indica un grave squilibrio in partenza del nostro sistema economico in termini sociali, ma peggiora la sua posizione dopo i trasferimenti, raggiungendo il settimo posto, ad indicare quindi
una bassa efficienza del nostro sistema sociale, appunto a causa dell’assenza di uno strumento di ultima istanza sociale quale il reddito di cittadinanza.
"La bontà della nostra misura è confermata anche dall’indicatore BES, ossia l'indicatore del Benessere equo e sostenibile che considera Reddito di cittadinanza e Quota 100 - l'altro pilastro della nostra riforma - strumenti ad elevato potenziale di aumento del reddito pro capite, in grado di ridurre le diseguaglianze arginando la povertà assoluta" ha detto ancora L'Abbate nel suo discorso in Aula.
L’esigenza di uno strumento, come il Reddito di cittadinanza, trova le sue basi nella costituzione Italiana, agli articoli 3 e 38, dove si ritiene necessario, l’intervento dello Stato nel rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, si stabilisce il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale dei poveri, degli indigenti e dei disoccupati. L’art. 14 del Pilastro sociale europeo stabilisce chiaramente il diritto al reddito minimo per garantire una vita dignitosa, ritiene utile combinare tale reddito minimo con incentivi all'integrazione nel mercato del lavoro.
"In periodi di crisi, come quella che ha colpito gran parte d’Europa dal 2009 in poi, strumenti come il reddito minimo sono necessari per stabilizzare, o almeno compensare il ciclo negativo, sostenere i consumi, la domanda aggregata e quindi l’economia; evitando soprattutto l’esplosione della povertà. Sono state dette tante cose, una manovra per i furbi, gli scansafatiche, io non riesco a vedere tranquillamente sul divano, chi un minuto prima frugava nella spazzatura in cerca di qualcosa da portare in tavola" ha concluso Patty L'Abbate.
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