TARANTO - "Apprendo con stupore che sono stati rilevati nella cosiddetta "zona rossa" che comprende anche la nostra Masseria, Masseria Carmine, valori di diossina equiparabili a quelli di 10 anni fa. Questi dati dovrebbero pervenire dal deposimetro posizionato nel 2008 dall'Arpa sul tetto della nostra azienda.
Qualora la notizia, lanciata oggi da Telenorba, si rivelasse vera sarebbe di una gravità inaudita, sarebbero stati cancellati come con un colpo di spugna 10 anni di battaglie. Mi chiedo cosa succederebbe oggi se avessimo portato nuovi animali a pascolare su quei terreni, avremmo forse subito una nuova mattanza, ma soprattutto mi chiedo come si possa affermare di aver risolto il problema Ilva se continuano a venir fuori dati così inquietanti. Ricordo che in quell’azienda ci vivo tuttora con la mia famiglia e la notizia di oggi mi lascia perplesso e preoccupato. Nelle prossime ore farò tutti gli atti consequenziali per approfondire la vicenda". Così in una nota Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink, che riporta la nota di Vincenzo Fornaro, ripresa da diversi media.