Traffico illegale cavallucci marini, Turco: "Presenterò mozione per portare tema alla Conferenza Stato-Regioni"

BARI - “Lo avevo denunciato in tempi non sospetti, pur suscitando qualche ilarità. E invece, come dimostrano nuovamente le cronache delle ultime ore, il fenomeno è serio e rischia di compromettere il nostro già fragile ecosistema marino. Per questo occorre che il tema arrivi al più presto in sede nazionale, nella Conferenza Stato-Regioni e che anche l’Europa si esprima, se davvero ha a cuore le bellezze del nostro mare. Predatori senza scrupoli di oloturie e di cavallucci marini devono essere perseguiti e puniti”.
Lo dichiara il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, intervenendo sulla pesca selvaggia nelle acque di Taranto dei cavallucci marini, all’indomani dell’allarme già lanciato negli anni scorsi dal consigliere sulla pesca selvaggia delle oloturie (cetrioli di mare).

“Già nel 2016 infatti – ricorda Turco – il Consiglio regionale approvò all’unanimità una risoluzione presentata da me e dal mio intero gruppo consiliare per sensibilizzare il Governo nazionale sul divieto della pesca di oloturie. Divieto poi sancito per legge da un decreto arrivato a febbraio dello scorso anno. Ora  è arrivato quindi il momento di fare lo stesso grazie all’autorevole denuncia degli ambientalisti che certifica, ancora una volta, questo traffico illegale di cavallucci verso i mercati asiatici per farne prodotti di ogni genere, da intrugli a cosmetici, a prezzi stellari. Una vera strage che causa un grave danno ambientale al nostro ecosistema marino. Per questo mi batterà in Consiglio regionale per presentare, come già feci per le oloturie, una specifica mozione che impegni la giunta a portare il tema all’attenzione del Governo regionale”.

“E mi auguro che su questi temi ambientali anche i colleghi delle forze di opposizione – conclude Turco – facciano fronte comune. Qui non stiamo parlando di battaglie di destra o di sinistra, ma stiamo solo rivendicando la tutela del nostro mare, della nostra costa e del nostro paesaggio”.