ROMA - “Stupiti, abbiamo appreso del desiderio della Ministra Lezzi di voler incontrare i rappresentanti degli olivicoltori pugliesi e i Sindaci salentini alle prese con il dramma Xylella. Abbiamo pensato che sia stata la primavera a svegliarla dal letargo.” Così il senatore Dario Stefàno al Ministro per il Sud Barbara Lezzi, che ha comunicato la convocazione di una riunione a Lecce per il 25 marzo sull’ emergenza Xyella.
“Sarebbe un fatto positivo - spiega Stefàno - che un esponente del governo incontri il territorio, specie sulle questioni più scottanti. Questo incontro, però, si preannuncia come un altro schiaffo al nostro territorio perché, già dalle modalità con cui viene convocato, si dimostra un tentativo goffo, ed anche un po’ spocchioso, di rincorrere posizioni, di dimostrarsi attenta ad ascoltare le istanze in una discussione che ormai ha già raccontato tutto. Ma anche a voler tralasciare i dettagli della convocazione - rispetto alla sede della riunione che non è ancora stata comunicata ma anche ai destinatari della stessa - i dubbi si nutrono delle posizioni pubbliche negazioniste assunte sino ad oggi dalla stessa ministra, che non a caso ha anche disertato l’incontro con i Sindaci, promosso dal Presidente della Provincia solo qualche giorno fa”.
“La ministra per il Sud che lunedì verrà a Lecce, in una sede ancora segreta – prosegue Stefàno - è la stessa ministra che, allora senatrice, voleva boicottare il “Piano Silletti”; che ha avallato un’irragionevole Commissione di inchiesta che ci ha fatto perdere tanto altro tempo prezioso; che ha approvato in sede di governo un decreto che, di fatto, non concede un euro alla zona infetta (salvo poi concedere – giustamente- al Veneto un miliardo e 50 milioni di euro per i danni derivanti dalla “Tempesta Vaia”); che ha boicottato la proposta per la sburocratizzazione degli espianti per un ragionevole superamento dei vincoli. Se la ministra verrà a ribadire queste sue stesse posizioni, allora, si risparmi. Se verrà a dire di voler ascoltare le ragioni di un’emergenza, si informi anche a Roma, perché è già tutto chiaro”.
“Se invece la ministra – conclude Stefàno - verrà a dirci che ha cambiato idea e compagni di viaggio negazionisti, riconosceremo alla stagione della primavera questo merito. Se dunque verrà ad annunciare un cambio di passo del governo, uno stanziamento efficace di risorse adeguate alla portata del problema e misure utili a permettere ai produttori di ricominciare a lavorare, saremo i primi ad applaudirla. E se anche vorrà solo chiarirci come si potranno spendere quelle poche risorse dei fondi Coesione promesse, saremo felici di ascoltare. Ma non ci dica bugie né più sciocchezze. Perché il nostro territorio è abitato da gente educata ma non stolta. La pazienza è finita.”