Arte: le “Versioni” di Antonio e Matteo Pizzolante


di FRANCESCO GRECO - Museo inteso come casa delle Muse : quelle della musica, il canto, la danza, la poesia, il teatro. Un luogo dove poter esprimere le proprie capacità, affinare le potenzialità che ognuno può e deve mettere in gioco nella relazione con gli altri. 

Questa l’idea che muove le linee guida del Museo “Casanova” (a Laveno Mombello, Varese) organizzato dall’Associazione “Casanova” attiva dal 2012.  Gli artefici sono Marlene Berger e Frank Raes. Marlene è violoncellista e direttrice della scuola di musica e da qualche anno annovera molti allievi seguaci della mitologica dea Euterpe.  Frank Raes, scienziato del Joint Research Centre di Ispra, dove ha diretto l’unità cambiamenti climatici fino alla fine del 2015.  Ambedue amanti delle muse dell’arte come pretesto per vedere, ascoltare, riflettere sulla realtà. 

La mostra “Versioni” (curata da Frank Raes) è stata inaugurata il 13 scorso (fino al 28 aprile, orari: 15:00/19:00, info: 347-8759963, 339-8146515) e sottolinea i presupposti del luogo per cui è stata pensata: una considerazione sulla nostra contemporaneità dove un’idea, e la sua potenzialità, può definirsi con il tempo ed entrare a far parte della nostra quotidianità.  Così come accade nella ricerca scientifica, dove un esperimento viene ripetuto ennesime volte per confermare un’ipotesi, e tramite conferme consecutive. l’ipotesi diventa pian piano un fatto reale. 
Nell’arte, le diverse versioni di un lavoro, cercano di accreditare che l’idea iniziale non può essere èra passeggera, ma può far parte della realtà. 
L’esposizione è un confronto di due artisti, padre e figlio (leccesi, come diremo più avanti), inevitabilmente di diversa generazione, con opere che insistono sulla persistenza e al tempo stesso sullo sviluppo dell’idea fino all’esaurimento di tutte le sue potenzialità. 

I lavori mettono in considerazione approcci diversi verso l’atto creativo, anche nei confronti dei mezzi e le materie usate in versioni e metodi differenti. 

Allestite quasi come in un magazzino di stoccaggio, le opere evidenziano l’autenticità del processo creativo, instaurando una continuità dialettica con gli ambienti inusuali del museo “Casanova”. 


NOTE BIOGRAFICHE 
Antonio Pizzolante è nato a Castrignano del Capo nel 1958. Dalle prime esperienze scenografiche compiute negli anni settanta e l’avvio verso una scultura che interessava uno spazio pensato e vissuto, l’ultima ricerca di Antonio Pizzolante privilegia soluzioni archetipe, primarie, essenziali, intese a ritrovare nella memoria e nella centralità dell’uomo il ruolo dell’arte. Intenso in questi ultimi anni il percorso espositivo, con partecipazioni in rassegne nazionali e internazionali a Parigi, Lugano, Milano, Lamezia Terme, Bad Voslau, Girona, Caen, Saragozza. Nel 2005 è tra gli artisti premiati alla prima Biennale di Ankara in Turchia. A partire dal medesimo anno, le più importanti partecipazioni si possono annoverare in: Progetto Esserci - Padiglione Italia a Venezia, mostra sostenuta, tra gli altri, da Jean Blanchaert e Philippe Daverio, “Contemporaneo Italiano” presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, “Timeless” omaggio a Leon Battista Alberti presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, “Accrochage” alla Galleria Bollag di Zurigo. Nel 2010 è ospite alla quattordicesima Biennale d’Arte Sacra al Museo Stauros, Isola del Gran Sasso in provincia di Teramo, nel 2011 partecipa alla mostra “Territori del Sud” al Museo d’Arte Contemporanea Proyecto MartAdero Cochabamba (Bolivia), nel 2012 è invitato al Padiglione Italia della 54 Biennale di Venezia “L’arte non è cosa nostra” a cura di Vittorio Sgarbi al Palazzo delle Esposizioni di Torino, nel 2013 partecipa a “Chromo Sapiens / Florence Design Week” a cura di Rolando Bellini all’Archivio di Stato di Firenze e al “Il Casino dell’Arte: Kunstkammer in Progress” - Sala della Musica dell’ex Tribunale, evento collaterale per la IX Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze. Nel 2014 è invitato a “Ricognizione sulla scultura per gli scritti di Alberto Veca” a cura di Claudio Cerritelli e Elisabetta Longari al Palazzo della Permanente di Milano, nel 2016 allestisce una mostra personale alla Storica libreria Bocca di Milano con la presentazione in catalogo di Andrea B. Del Guercio. Infine nel 2018 partecipa alla rassegna “Il Palpito del colore” a cura di Chiara Gatti allestita in tre sedi storiche della provincia di Varese. 

Matteo Pizzolante è nato a Tricase, in provincia di Lecce, nel 1989. Si laurea in Ingegneria dell’Edilizia nel 2012, e successivamente si iscrive al Biennio di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera con la guida di Vittorio Corsini. Completa gli studi in Germania presso l’Hochschule für Bildende Künste di Dresda con Wilhelm Mundt e Carsten Nicolai. In quest' ultimo anno ha partecipato a E' il corpo che decide, progetto di Marcello Maloberti promosso da Museo del Novecento di Milano e Fondazione Furla; Q-Rated, Ricerche sensibili, promosso da La Quadriennale di Roma; Find your greatness mostra personale all'interno del Battistero S. Giovanni Battista di Castiglione Olona (VA). Nel 2017 è tra i finalisti del Premio San Fedele ed è invitato al “Festival Resonances II” presso il JRC (Joint Research Centre) di Ispra (Va) e il Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Nello stesso anno realizza una bipersonale presso la Fondazione Bandera per l'arte di Busto Arsizio, curata da Cristina Moregola.