ROMA - Indagato per corruzione dalla Procura di Roma il sottosegretario ai Trasporti della Lega, Armando Siri, nell'ambito di un'inchiesta nata a Palermo. Secondo l'accusa, il deputato avrebbe ricevuto denaro per modificare una norma da inserire nel Def 2018, volta a favorire l'erogazione di contributi per imprese che operano nel campo delle energie rinnovabili. La norma, però, non fu mai approvata.
Dinanzi all'accaduto, il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Siri, il quel replica: "Non ho fatto niente di male: non ho ragioni per dimettermi" e aggiunge: "Non ho mai piegato il mio ruolo istituzionale a richieste non corrette. Chiederò di essere ascoltato immediatamente dai magistrati e se qualcuno mi ha accusato di queste condotte ignobili non esiterò a denunziarlo".
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