(ph: M.Greghi) |
di NICOLA RICCHITELLI – E’ uscito lo scorso venerdì 5 aprile - nei negozi e su tutte le piattaforme digitali - “Non pensarci” (Artist First), l’album di debutto del cantautore e busker romagnolo Federico Baroni.
L’album è stato seguito da un instore tour partito dalla Discoteca Laziale di Roma (via Giovanni Giolitti, 263) e che ha visto l’artista romagnolo girare per le principali città italiane, Rimini, Milano, Napoli, e quindi la chiusura a Bari nella giornata di ieri.
Federico Baroni, in merito al suo primo disco, racconta: «“Non pensarci” è il riassunto degli ultimi cinque anni della mia vita, tra musica, live, viaggi, incontri, amicizie, amori, delusioni, piccole e grandi soddisfazioni e tanto altro. Un disco interamente autobiografico, ad eccezione del brano “Diverso” che ho scritto per un mio amico. Riassume storie ed emozioni molto personali, vissute sempre in prima persona, in cui ho cercato di raccontare nel modo più semplice e diretto possibile quello che stavo provando in quei momenti. È un album che riflette perfettamente il mio carattere e il mio modo di essere: una persona estroversa, solare e sempre positiva che nasconde allo stesso tempo un lato riflessivo, sensibile e talvolta anche molto insicuro che tendo a non far vedere mai agli altri… ma c’è e finisce inevitabilmente per uscire fuori nelle canzoni».
Inoltre, è online il video ufficiale del brano “Profumo”:
Girato in piano sequenza da Bendo, alla seconda collaborazione con Federico, il video racconta attraverso le sue immagini la storia di questa canzone, che parla di quanto possiamo sentire la mancanza di una persona con cui abbiamo condiviso momenti importanti, nei gesti semplici e quotidiani.
Federico Baroni, classe ‘93, è un cantautore e busker nato a Cesena e cresciuto a Rimini, seguitissimo sui social (+48.000 followers su Instagram, +580.000 stream su Spotify, +24.000 iscritti su YouTube, +20.000 fan su Facebook). A 18 anni si trasferisce a Roma per continuare gli studi alla LUISS (dove si laureerà poi in Economia e Management e conseguirà un master in Music Business) e a 21 comincia a scrivere i suoi primi inediti e a suonare in strada. Nel 2015 intraprende un Summer Tour da busker per le strade di tutta Italia, accompagnato da due videomaker che documentano l’esperienza (i video sono visibili sul canale YouTube dell’artista, che ad oggi conta oltre 3 milioni e mezzo di views).
Nel 2016 viene notato dai giudici di “X-Factor”, che lo portano ai Boot Camp. Nel 2017, dopo aver lasciato un demo a Maria De Filippi, viene scelto fra migliaia di artisti ed entra ad “Amici”. Dopo l’esperienza televisiva inizia subito a suonare su importanti palchi per grandi brand (Bulgari) ed eventi (Grand Prix Formula E su Italia 1). A gennaio 2018 pubblica con Artist First il suo primo singolo, “Spiegami”. Il video del brano è realizzato da BENDO films, e vede protagonisti Camihawke e Michele Merlo. A giugno dello stesso anno suona prima di Emma Marrone in occasione della Festa della Musica a Roma. Il 24 giugno esce il suo secondo singolo, “Domenica”, un featuring realizzato con i producer Kharfi e Veerde. Il 17 novembre esce il suo terzo singolo “Non Pensarci”, scelto tra i 69 finalisti di Sanremo Giovani.
Federico, ti do il benvenuto sulle pagine del nostro giornale. Iniziamo con il parlare del nuovo singolo "Disordine". La parola farebbe pensare a un qualcosa circoscritto al tuo stato d'animo, invece è molto di più, è una canzone d'amore...
R:«Sì, Disordine è una canzone d’amore che ho scritto per una ragazza a cui tenevo molto. È una canzone molto personale che descrive allo stesso tempo sia me, come persona, sia quello che ha portato in generale questa storia. È l’ultimo brano del disco che ho scritto, e quello che al momento sento più vicino. Forse perché fresco di una storia che mi ha lasciato tanto e che non ho ancora del tutto dimenticato. Disordine sono io, è quello che ho in testa. È stato il tentativo di spiegare ad una ragazza della quale mi stavo innamorando che nonostante le nostre enormi diversità doveva provare a darmi una chance, consapevole del fatto che comunque io, nonostante le belle parole, non sarei mai cambiato davvero. Disordine è un po’ quello che ha portato e allo stesso tempo ciò che mi è rimasto una volta finita questa storia, nonostante i suoi tentativi di cercare di fare un po’ di ordine dentro di me. Una canzone triste e felice allo stesso tempo, come i ricordi che ho ancora di lei, mentre mi ripeteva con il suo solito sorriso “Sei proprio un disastro”. Dedicata a tutte quelle belle persone che hanno portato almeno una volta un po’ di disordine nella loro vita».
(ph: L.Silvestri) |
Stando a quello che racconti pare che questo "Disordine" ti abbia preso in prima persona...
R:«È una canzone molto personale, sì, come tutte quelle del disco, ad eccezione di ‘Diverso’, che ho scritto per un mio amico».
Quali gli stati d'animo che fanno capolino in questo pezzo?
R:«Molti, e in realtà quasi tutti positivi. Non sembrerebbe ma questa canzone l’ho scritta quando stavo ancora con lei. È legata quindi a ricordi felici che ho con lei, dove le volevo solo far capire quanto ci tenessi nonostante non riuscissi a dimostrarglielo come voleva. La canzone dice semplicemente: ‘So di essere un casino ma prova a fidarti di me. Sappiamo già come finirà ma per una volta fidiamoci delle sensazioni, del cuore, di ciò che stiamo sentendo ora…e non della testa, della ragione. Direi, quindi amore, pazzia, inconsapevolezza, fiducia, ottimismo, irrazionalità, speranza, testardaggine».
(ph:L.Silvestri) |
“Disordine sono io, è quello che ho in testa": chi è Federico Baroni?
R:«Un ragazzo che sogna davvero di poter vivere solo di musica e che ogni giorno si impegna per far in modo che diventi possibile. Un ragazzo che vive di emozioni contrastanti messe insieme contemporaneamente. Spensierato ma allo stesso tempo ansioso, ottimista un giorno e catastrofista un altro, solare e estroverso uno e riflessivo e silenzioso l’altro. Disordinato un po’ come tutti i ragazzi della mia età che lottano per realizzare un proprio sogno. Con quella fame di arrivare e quella di voglia di farlo in fretta».
Qual è il tuo rapporto con il disordine?
R:«Il mio rapporto con il disordine è …disordinato. Imprevedibile, istintivo e caotico. Un po’ come quello con le ragazze».
Il pezzo, tra l'altro, anticipa l'uscita del nuovo album. Ci puoi raccontare qualcosa?
R:«È il frutto di 5 anni di viaggi, storie, emozioni, amori, gioie, delusioni, piccole e grandi soddisfazioni. Descrive un po’ chi sono io attraverso storie personali, amori sfuggenti, situazioni quotidiane, rapporti con amici e famigliari e riflessioni personali. Con questo disco vorrei allo stesso tempo far ballare e divertire… far emozionare e riflettere».
(ph: Mister White) |
Che esperienza è stata quella della scuola di Amici e che cosa ti ha lasciato?
R:«Amici è stata un’esperienza molto formativa. Mi ha lasciato tanto a livello di insegnamento, di vita e allo stesso tempo a livello personale. Ho conosciuto davvero degli amici e delle persone fantastiche con cui, nonostante tanto tempo passato, durano ancora dei bellissimi rapporti. È un’esperienza che consiglio. Da affrontare con la testa, consapevoli che debba essere un pezzo per arrivare dove volete e che non è l’unica strada possibile».
In termini di collaborazioni con chi ti piacerebbe duettare in futuro?
R:«Con Tedua, tantissimo. E scambiarci anche due riprese di boxe, dato che entrambi abbiamo fatto qualche gara a livello agonistico e siamo molto affezionati a questo sport, che rende molto più umili, sicuri e consapevoli di se stessi».
Federico, sono previsti live ad accompagnare l'uscita di questo disco?
R:«Certo! Il Live è per me la parte più importante. Ogni Instore sarà caratterizzato da una apertura in acustico dove presenterò i miei pezzi in versioni diverse dal disco e successivamente, finiti gli instore, da uno Street Tour che mi vedrà esibirmi per strada nelle principali città d’Italia. Non vedo davvero l’ora di partire. Intanto vi aspetto dal 5 aprile agli instore di “Non pensarci” e in particolare a Milano, dove ci sarà uno speciale outstore e tornerò alle mie origini di busker».
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