Grazie a soluzioni all’avanguardia come il sistema meccatronico degli assi X e Y brevettato da ROBOZE (Beltless System) che garantisce una precisione di 25 micron, la start-up pugliese sta diventando uno dei principali player del settore a livello mondiale, nonché realtà italiana più importante nel trattamento dei super-polimeri ad alte temperature. Potendo contare su clienti del calibro di Bosch, Airbus e Dallara, ROBOZE è in continua crescita e le previsioni per il 2019 sono rosee: è previsto un piano di assunzioni di giovani talenti per l’headquarter di Bari, che porterà il totale degli impiegati a più di sessanta. Negli ultimi anni ROBOZE si sta fortemente espandendo e nell’ultimo anno la quota delle esportazioni è arrivata al 48% (+20% circa rispetto al 2017), soprattutto verso Francia, Inghilterra, USA e Corea del Sud, nonostante la crisi ed i dazi dell’amministrazione Trump. Con una nuova sede operativa aperta negli Stati Uniti, ROBOZE è una realtà della tecnologia Made in Italy che può contare su diversi riconoscimenti, tra cui il premio «Migliore Star Up 2018» di Ernst & Young.
«Abbiamo affrontato tante sfide per arrivare dove siamo oggi – afferma il fondatore Alessio Lorusso – soprattutto considerando che la nostra impresa è partita nel Sud Italia. Ci scontriamo quotidianamente con colossi americani e tedeschi che possono contare su un sistema economico-finanziario che il nostro Paese non sempre offre. Questi risultati e i premi ricevuti sono una rivincita, non solo per noi ma per tutto il Sud». Il punto di forza di ROBOZE è proprio quello di aver creduto nei giovani italiani del meridione, fiducia che si riflette in un’età media all’interno dell’azienda di 29 anni: «Nasciamo in Puglia ma miriamo a tutto il mondo, perché bisogna chiarire che questa non è solo una terra di gastronomia e turismo, ma è un polo tecnologico di eccellenza che merita fiducia», conclude Lorusso.
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