di NICOLA ZUCCARO. Archiviata la terza edizione, l'avv. Chieco ed i suoi collaboratori profusero ulteriormente i loro sforzi affinché il Gran Premio di Bari potesse ospitare, per la sua quarta kermesse gli assi del momento in un anno importante per la storia dell'automobilismo, segnato dal debutto del Mondiale di Formula 1. Prima del 1950, furono avviate le trattative con l'Alfa Romeo per ottenere la presenza del primo campione del mondo della specialità ; l'italiano Giuseppe Farina detto anche Nino. Partecipò anche la Ferrari con la sua squadra ufficiale. Il cavallino rampante fu surclassato dalla superiorità delle Alfa 159, con Farina che salì sul gradino più alto del podio, seguìto dal compagno di squadra Manuel Fangio e da un giovanissimo Stirling Moss si H.W.M. 2000.
Maggiore successo riscosse anche la quinta edizione. Nella gara disputatasi il 2 settembre 1951, riservata sempre alle F1 ed inserita per la vicinanza del circuito alla Fiera del Levante, nel calendario delle collaterali manifestazioni fieristiche, l'argentino Juan Manuel Fangio riscattò il secondo posto ottenuto nella precedente edizione, precedendo su Alfa 1500 il connazionale Josè Froilan Gonzales, conduttore della Ferrari 4500. Il sesto Gran Premio coincise con l'anno della crisi. Appartatesi dalle competizioni l'Alfa Romeo e la Maserati, a dominare la scena restò solo la Ferrari. Motivo per cui la F1 fu sostituita da un Gran Criterium per le vetture Sport. La Ferrari che prevaleva anche in questa specialità schierò la 2.340 " privata " condotta vittoriosamente al traguardo il 28 settembre 1952 da Chico Landi. Il pilota brasiliano bissò cosi il successo ottenuto nel 1948.
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