Il giro di boa del Bif&st a vele spiegate con Roberto Herlitzka, The Waiter e Van Goghs


di FREDERIC PASCALI - Giunti al quarto giorno l’intensità del Bari International Film Festival non accenna a diminuire e mette in campo un palinsesto variegato e trapuntato di eventi. Si è cominciato al mattino con la seguitissima Master Class di Roberto Herlitzka, atteso poi nella serata del Petruzzelli per ricevere il “Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence”, per proseguire nel pomeriggio con il primo film in programma per l’odierna sezione del “Panorama Internazionale”: “The Waiter”. 

La pellicola, scritta e diretta dall’americano di origini greche Steve Krikris,al suo primo lungometraggio, è un thriller dalle intricate venature psicologiche, un po’ a metà strada tra il piglio di David Lynch e quello di Yorgos Lanthimos. Da seguire attentamente anche per le figurazioni e gli effetti della fotografia di Giorgos Karvelas.

Le complicanze mutano e investono la sfera amorosa quando si cede il passo alle opere del preserale e del serale del Petruzzelli. “Rosa”,sceneggiata e diretta dalla triestina Katja Colja, ha come protagonista una bravissima Lunetta Savino nei panni di una donna che, dopo un grave lutto come può essere la perdita di un figlio, riesce lentamente a ritrovare sé stessa e la voglia di essere amata e di amare.

Di amori contrastati e perduti si parla anche in “Van Goghs” del russo Sergej Livnev. Il rapporto difficile tra un padre famoso e un figlio alla ricerca di sé stesso tende a essere controverso anche quando si è in età ormai più che adulta. Da seguire le interpretazioni dei due protagonisti: Aleksej Serebryakov e Daniel Olbrychski.

Ricordando, per chi non l’avesse visto a suo tempo nella programmazione ordinaria di quest’anno, che alle 20,30, per il concorso dedicato alle opere prime e seconde, il Galleria propone “Ride” di Valerio Mastandrea, vanno sanciti i premiati di giornata che, per la sezione dedicata ai lungometraggi, sono Daniele Ciprì, miglior fotografia per “La paranza dei bambini”,e Viorica Petrovici, migliori costumi per “Menocchio” di Alberto Fasulo.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto