MILANO - Sarebbe risolto il giallo del cadavere carbonizzato rinvenuto ieri alla periferia di Milano. Due colombiani sono stati fermati per l'omicidio di un uomo. La vittima è stata prima accoltellata alla gola e al petto, poi fatta a pezzi con l'accetta e portato all'interno di una valigia a Bovisasca dove è stato dato alle fiamme.
Secondo le ricostruzioni fornite dal pm, l'omicidio è stato commesso durante una festa in una villetta vicino alla zona di ritrovamento la sera del 30 marzo. Una festa cui hanno partecipato poche persone e durante la quale è scoppiata una lite "per motivi futili e pregressi risalenti alla loro vita precedente in Colombia".
Rinvenuto nella villetta teatro del delitto il carrellino utilizzato per trasportare la valigia, sporco di sangue, e l'accetta usata per fare a pezzi il cadavere.
Giovanissimi i fermati, di cui uno ha 32 anni, l'altro 21. Contro il primo l'accusa è di omicidio aggravato dalla crudeltà, contro il secondo quella di occultamento, vilipendo e soppressione di cadavere. E' del più anziano pero' la villetta nella quale è stato commesso l'omicidio, non lontano dal luogo dove poi i resti carbonizzati sono stati trovati, al quartiere Bovisasca.
Nell'abitazione era stata organizzata una festa, quindi la lite acuita dall'uso di alcool, sfociata infine nel terribile gesto. In base a poche ma fondamentali testimonianze è stato possibile in meno di 24 ore risalire all'autore dell'assassinio.
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