(credits: Fc Inter) |
di LUIGI LAGUARAGNELLA - Prima della vittoriosa trasferta al Ferraris contro il Genoa, in casa Inter sembrava tutto sempre più confuso. La Curva Nord che si schiera ufficialmente contro Icardi, Spalletti che lascia dichiarazioni di fuoco contro l’ex capitano per ritrovare lo stesso allenatore toscano ai microfoni lanciando parole di apprezzamento per l’attaccante argentino. Insomma la verità non si capiva da quale direzione coglierla.
Poi il sonoro 0-4 contro i rossoblu liguri, con protagonista della gara proprio Icardi schierato finalmente al centro dell’attacco e per la prima volta senza la fascia da capitano, ha sancito altre verità: il numero nove è per l’Inter decisivo. Ottima la sua prestazione suggellata da un gol su rigore e un assist al bacio per Perisic (altra mezza verità: il croato è indicato come l’antagonista nello spogliatoio del suo ex capitano).
Ovviamente Icardi aveva uno stadio contro: i tifosi del Genoa e una frangia dei suoi stessi tifosi. Eppure ha risposto con i fatti, con la prova in campo e forse (altra mezza verità) aveva ragione parte della stampa e dell’opinione pubblica che l’unico modo per rispondere alle critiche non poteva essere altro che…scendere in campo.
Al Marassi si è visto magicamente un gruppo. Oltre a Icardi, anche Naingollan è stato positivo e soprattutto Gagliardini, autore di una doppietta, la rete di Perisic che, comunque insieme al suo amico-nemico e se messo in condizione, risulta sempre efficace.
Sabato al Meazza arriva l’Atalanta che gioca questa sera nel posticipo del turno infrasettimanale, ma ai nerazzurri poco importa: c’è già la corsa al botteghino per difendere un posto in Champions che (per la verità) dipende solo e soltanto dall’Inter.
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