di VITTORIO POLITO – Per “Santino” si intende un cartoncino rettangolare stampato, riproducente la figura di un santo o altro soggetto sacro e sull’altro verso una preghiera o, per la prima Comunione, riporta il nome del comunicando con la data della cerimonia.
Santa Teresa d’Avila nel 1566 scriveva nel suo “Cammino di perfezione”: «Cercate di avere un’immagine oppure un dipinto di Nostro Signore e non accontentatevi di portarlo sul cuore, senza mai guardarlo, ma usatelo per “conversare” con Lui».
Il termine “Santino” appare per la prima volta nel 1736. Anche Niccolò Tommaseo nel suo “Dizionario della lingua italiana”, scritto dopo il 1854, propone la definizione di “Santino, immaginetta di Santo, stampata in legno o rame o sovente miniata”.
Per la Chiesa, l’immagine religiosa ha una triplice funzione; quella di ornamento di chiese e luoghi di culto, di insegnamento e di divulgazione e di incitamento alla pietà. La sua diffusione si sviluppò, adattandosi ai cambiamenti delle mentalità, del linguaggio e dei costumi, fra il XIV secolo e la prima metà del XX, proponendo principi di morale, di fede e di amore esaltanti la vita cristiana, adattando schemi che rappresentavano i grandi Misteri, diventando - nei momenti di necessità spirituale - mezzo di conforto, di colloquio con Dio e di intercessione presso i Santi.
La distribuzione delle immaginette avveniva durante le celebrazioni e ricorrenze religiose di un certo rilievo e diffuse nelle missioni presenti nei luoghi più sperduti del mondo. Generalmente venivano conservate nei messali, con sentimenti frammisti tra religiosità e scaramanzia, quasi come reliquie dalle potenti proprietà taumaturgiche. Con le nuove tecniche tipografiche i santini, a causa della divulgazione, venivano conservati non solo nei messali ma anche nei taschini delle giacche e nei portafogli, venivano incorniciati per tenerli sul comodino, sulle culle dei bambini, ecc. Grazie a questo piccolo mezzo i fedeli potevano ritrovare nella loro intimità, quella emozione provata nei momenti di maggiore partecipazione religiosa.
Gli autori si sono sbizzarriti nel produrre bellissime immagini di Angeli, Santi, Natività, Passione di Cristo, ornati con pizzi e nastrini, con lo scopo, forse, di riportare indietro nel tempo, alla mai dimenticata ingenuità dell’infanzia, facendo ricordare all’uomo il suo passato e rendergli, forse, un ulteriore colloquio con Dio.
Un capitolo a parte potrebbe essere riservato ai testi e preghiere riportate sul retro delle immaginette, alcuni “propagandistici” e tendenti a “reclutare” aderenti alle varie Opere Pie o Associazioni religiose che, tramite una piccola offerta, davano la possibilità - ai vivi e persino ai defunti - di far parte di un più ampio consesso di fedeli a cui sarebbe stata elargito un particolare privilegio, creando quindi un ininterrotto discorso tra terra e cielo e protraendo oltre la vita gli umani legami. Attualmente i “santini”, non religiosi, vengono utilizzati con il nome di ‘figurine’ peri collezionare le immagini dei giocatori di calcio o per i candidati alle elezioni.
Oggi la frenesia della vita moderna e la mancanza di tempo non consente più di dedicarsi ai pizzi di carta ed ai ricami delle iconografie. Le immaginette odierne sono povere, si rifanno a quelle del passato ma senza il calore di una volta, forse inadatte a trasmettere messaggi che giungano fino all’anima, parlando di Fede, Speranza e Carità.
Probabilmente, per la legge del contrappasso, negli ultimi decenni è iniziata una vera e propria caccia ai santini del passato che, strappati all’indifferenza dei mercanti di carta, delle aste, dei messali di famiglia, sono riapparse negli album dei collezionisti, ancora cariche del primordiale fascino. A Roma è operante una Associazione di Collezionisti di Immaginette Sacre, l’A.I.C.I.S. (Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre - Piazza Campitelli 9 - 00186 Roma info@aicis.org), che raccoglie cultori, studiosi, collezionisti ed anche coloro che si interessano all’argomento sotto il profilo storico, religioso, folcloristico, culturale e artistico.
Su internet è presente anche il sito www.cartantica.it, dedicato al collezionismo cartaceo, in particolar modo alle immaginette, con articoli relativi alle tematiche religiose. Il sito, curato da Patrizia Roca, è ricchissimo di rubriche che trattano varie tematiche: dalla religiosità, alle immagini religiose, Medjugorje, Santi e Patroni, collezionismo, ecc., e si avvale di molti collaboratori volontari tra religiosi, laici, storici, giornalisti, ecc. che pubblicano articoli religiosi attinenti a numerosi argomenti e solo una visita del sito può dare l’idea dei temi trattati. Mi piace essere tra i collaboratori del sito, per il quale scrivo note su vari argomenti come curiosità, folklore, Natale e Pasqua, San Nicola, ecc.
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