ROMA - “Poco più di un anno fa il Movimento 5 Stelle a Taranto prendeva il 50% dei voti promettendo la chiusura dell’ex Ilva e Beppe Grillo un parco acquatico al suo posto. Le forze dell’ordine dovevano proteggere i candidati dall’entusiasmo della folla. Oggi hanno dovuto istituire una Zona Rossa per proteggerli dalla rabbia della stessa folla delusa per le promesse non mantenute. Ma il vicepremier Luigi Di Maio, forse, perché protetto dalle mura della Prefettura, ha avuto la sfrontatezza di tornare a Taranto, dopo un anno e guarda caso alla vigilia delle Europee, e continuare parlare come capo dell’opposizione e non da responsabile del governo.
“Ha convocato un tavolo farsa per non dire niente di niente: annuncia la responsabilità penale che è solo uno specchietto per le allodole, ma non dice niente sullo sviluppo della Città, niente di nuovo sul quartiere Tamburi e niente di niente sulle bonifiche a partire dal Mar Piccolo. Punta il dito contro chi non spende soldi già stanziati per Taranto, ma da precedenti Governi, ma non individua una sola soluzione per come spenderli. I 39 progetti nuovi, di cui parla, sono in realtà vecchie proposte mai finanziate, mentre il Ministro del Sud, Barbara Lezzi, viene relegata a un ruolo da comparsa inutile…
“I tarantini meritano rispetto, basta chiacchiere”.