Tavola rotonda Confetra Puglia: il resoconto


di REDAZIONE - Interporti, aeroporti, ferrovie, porti. Sono nodi in cui si concentrano i traffici di servizi e merci, ma solo collegati a costruire una rete possono attrarre risorse e investimenti. Agli operatori è chiesto di fare sistema per competere sui tavoli di contrattazione internazionale, ma è necessario snellire la burocrazia e i cicli produttivi per permettere alle imprese di pianificare investimenti e politiche di sviluppo.
Un sentire unanime che oggi ha riunito al Terminal Crociere del Porto di Bari Nereo Marcucci, vertice di Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica e il direttivo della nuova emanazione regionale Confetra Puglia, costituitasi lo scorso ottobre 2018 con a capo Felice Panaro e Vito Leo Totorizzo, in qualità di vice-presidente.

Si dichiara soddisfatto Panaro per avere realizzato un primo passo diretto a dialogare con le istituzioni a nome di un organismo coeso, quale è Confetra Puglia, che connette una pluralità di associazioni e federazioni con esigenze, ma anche risorse differenti provenienti dalle molteplici professionalità.

“Campania, Toscana, Emilia-Romagna e ora Puglia. La nascita delle confederazioni regionali – spiega Marcucci – rappresenta un continuum necessario nell’organizzazione istituzionale. A Bruxelles e Roma ci si fa carico di esigenze che riguardano l’ambito europeo e nazionale, ma per una risposta focalizzata occorre leggere e monitorare aree geografiche più piccole, come le regioni possono e ora debbono fare. La Puglia, ha molte infrastrutture, molti porti, alcuni buoni per dimensione e specializzazione, anche quelli minori. Metterli a sistema significa darsi un programma che sia competitivo, per qualità e merito perché il mercato lo chiede, ma che cooperi con le istituzioni per costruire un’offerta di dimensione internazionale. La Puglia potrebbe essere lo snodo di una delle 75 piattaforme che inevitabilmente nasceranno nel mondo in conseguenza della Belt and Road Initiative, per esempio”.

Infrastrutture e logistica rappresentano un settore vitale dell’economia del Paese, ma per liberarne le potenzialità occorre snellire pesi burocratici e incagli. “Il comparto e le azioni che impiega la logistica sono complesse – dice Davide De Gennaro, Presidente Interporto Regionale della Puglia. Mettere a sistema i tre porti pugliesi significa elaborare una proposta semplice che possa essere presentata ai grandi operatori a cui interessano primariamente la quantificazione di costi e tempi. Dobbiamo dimostrare che la Puglia può essere un interlocutore efficace”.

E mentre si pensa che il colosso cinese possa dirigere il suo sguardo al Pireo, “il porto di Taranto spiega a margine Alessandro Panaro, Responsabile SRM Dipartimento Economia Marittima, potrebbe essere il naturale approdo del Mediterraneo dopo Suez. Quello di Bari invece dovrebbe continuare ad alimentare la propria vocazione turistica non tralasciando tuttavia il traffico marittimo RO-RO, ovvero quello progettato ad hoc per i veicoli gommati. L’Europa – prosegue Panaro – guarda e sostiene con favore le politiche rivolte ad alleggerire il traffico su gomma migliorando l’impatto ambientale e riducendo le possibilità di gravi incidenti”.

Lo Statuto Confetra prevede inoltre un macro-comparto, Confetra Mezzogiorno con il compito di veicolare le priorità dell’area del Sud Italia presentando proposte strutturate ai tavoli istituiti dal Ministero. In primo piano naturalmente, il dossier relativo alla realizzazione delle ZES, Zone Economiche Speciali. “Ci sono una serie di obblighi e soprattutto di investimenti con capitali importanti da fare in quelle aree– dice il coordinatore Domenico De Crescenzo. Le aziende a oggi non comprendono quali siano i reali benefici, se ci sia una fiscalità competitiva e, penalizzazione più grande, il codice Ateco non è attualmente inserito nelle ZES”.

Positivista si dichiara l’Assessore Regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini: “Stiamo redigendo il piano regionale della mobilità e in attesa delle linee generali fissate dal governo nazionale. Un sistema logistico innovativo è quello che desideriamo realizzare: siamo impegnati nella definizione della costruzione delle piattaforme logistiche governate da sistemi intermodali e nella interoperabilità delle cinque ferrovie. Traguardi migliori potrebbero realizzarsi con il raddoppio della dorsale adriatica e il completamento dell’alta capacità Bari/Napoli. In questo scenario il porto di Taranto potrebbe diventare una piattaforma intermodale collegata all’Europa e all’Italia settentrionale.

Alla tavola rotonda, moderata da Riccardo Figliolia, segretario generale Propeller Club Port di Bari, hanno preso parte inoltre Ugo Patroni Griffi, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale, Sergio Prete, Presidente Autorità Portuale di Taranto, Roberto Chiara, Direttore Interregionale delle Dogane, Federico Pirro, docente all'Università degli Studi di Bari.