A Conversano in scena le ‘poesie latine’
di LIVALCA - In quella Conversano industriosa, operosa, ingegnosa e intraprendente nella sua pur congenita indolente ‘pigrizia’ martedi 14 maggio verrà presentato l’ultimo lavoro della professoressa Gabriella Moretti dal lungo titolo « Poesie latine ed italiane recitate da giovani seminaristi nel Duomo della città di Monopoli nell’anno 1786» ( Levante Bari); luogo dell’incontro l’Aula Magna del Seminario Vescovile, in cui si potrà accedere dall’ingresso situato sotto il Castello di Conversano.
Quanti ricordi personali di quasi mezzo secolo fa sono legati a quel castello : il parto della prima televisione della cittadina definita da qualcuno ‘l’Atene della Puglia’ avvenne proprio in un locale del Castello -probabilmente costruito intorno il 1050 da Umfredo d’Altavilla Conte di Puglia e Calabria - ad opera di appassionati radioamatori, di cui ricordo solo un nome Giuseppe Pino Verdesca, il mio ‘contatto’ era il giornalista Oronzo Marangelli, direttore della testata « La Voce del Mezzogiorno» con cui collaboravo. Marangelli fu il primo direttore responsabile di TeleNorba, che in origine si chiamava Tele Conversano. Marangelli non amava la televisione, ma adorava la carta stampata e penso fu influenzato da quel Matteo Fantasia che nel 1975 era assessore alla Sanità della prima Giunta Regionale targata Gennaro Trisorio Liuzzi.
Avevo conosciuto fisicamente Fantasia perché spesso veniva in azienda per correggere le bozze di suoi interventi per il giornale di Marangelli ( all’epoca « La Voce Pugliese»), lo avevo rivisto ‘abile stratega’ nei rapporti con gli studenti, nel famoso ’68 della contestazione giovanile, quando lui preside dell’istituto Magistrale era il più avanti televisivamente parlando rispetto al mio preside Logroscino del Liceo Classico Morea e della professoressa preside dello scientifico : il sottoscritto rappresentava gli studenti perché ritenuto persona affidabile. Fantasia venne anche a vedere degli spettacoli da me presentati nel Convitto Vescovile, ai tempi di Don Peppino Fanelli. Il figlio di Fantasia, Angelo, frequentava la sezione A del Classico, io era nella B, notoriamente migliore sotto tutti i punti…di vista. Ritengo che il professore Fantasia, senza nulla togliere agli indiscussi meriti dell’ingegnere Luca Montrone, sia stato lo stratega di tutta l’operazione TeleNorba : era un uomo che capiva al volo ogni situazione e non aveva difficoltà a trattare quando si rendeva conto che non era ‘maggioranza’ (una dote che oggi sarebbe ancora utile per salvare il nostro Paese alle prese con ostinazione scambiata per fermezza…per cui si è ‘fermi’ punto e basta). Rino Bizzarro in un recente volume « Bari così. Personaggi»( Levante Bari) ricordando la conoscenza con il professore Fantasia afferma che nei primi anni ‘90 , inaspettatamente, fu chiamato a far parte della Giuria di un premio di teatro per ragazzi intitolato a Peppino Giannuzzi. Quel nome, Rino, fu da me fatto al professore, con cui continuavo ad avere un ottimo rapporto : Livalca ha sempre ‘cementato’, favorito e moltiplicato i legami, senza mai pensare ad un suo preciso tornaconto personale o aziendale. Non a caso ho citato il professore Presidente della Provincia di Bari, perché sarebbe stato entusiasta del libro della Moretti e avrebbe messo in atto tutte le sue non comuni doti organizzative per rendere l’evento degno della città in cui nessuno conosce “ Piazza della Conciliazione”, ma tutti sanno dove sia “Largo di Corte”.
Mons. Giuseppe Favale, il Vescovo di Conversano-Monopoli che il Papa ‘venuto da molto lontano’ ha nominato nei primi giorni di febbraio 2016, in una incisiva e dotta prefazione al libro, lui nativo di Palagiano ma con studi teologici presso il Seminario Regionale di Molfetta, con affettuosa umiltà scrive : « L’ascolto di questi ‘canti d’amore’ alla Vergine mi ha permesso poi di compiere un pellegrinaggio interiore, che mi ha condotto a gustare la ricchezza dei sentimenti di filiale amore dei seminaristi di allora verso la Madre di Dio. Pur risentendo dello stile letterario del tempo, i testi sono un autentico capolavoro di pietà mariana».
Molto concreta la presentazione del sacerdote Vito Castiglione Minischetti che così conclude il suo scritto : « Come conciliare i contenuti dell’opera in questione con i tempi attuali? Semplice : l’erudizione non è un arido esercizio accademico ma il mezzo per ingentilire e forgiare gli animi di tutti gli uomini, in particolar modo degli aspiranti al sacerdozio chiamati a diventare guide e pastori di anime, cultori e custodi della bellezza che trasuda di eternità». Notevole senz’altro sarà quello che il professore Domenico Cofano esporrà nel suo intervento mirante a mettere in evidenza i tanti pregi dello studio, tenuto conto che l’ordinario è noto per le sue esposizioni mai banali, frutto di diligente ricerca e seria preparazione.
Anni fa il compianto Mons. Sante Montanaro ha dedicato all’antica Norba uno splendido volume dal titolo « Vescovi , Badesse e Conti di Conversano a difesa del proprio potere» ( Levante Bari), in cui fra le tante notizie raccolte con cura certosina si parlava del ‘Guercio di Puglia’ e ‘ l’Aspide di Puglia’ e delle “… fiere persecuzioni e minacce che costrinsero il Vescovo Palermo per aver salva la vita, a rifugiarsi in un vile abituro di un povero contadino”. Cosa voglio dire? Leggete, amici lettori, i libri di carta per due buoni motivi : sapere da dove veniamo e sempre meglio di ignorarlo e ci aiuta a capire dove poter approdare,inoltre, da quella lettura potrà poi emergere in qualcuno la ‘tentazione’ di cimentarsi in prima persona nello studio e nella successiva … pubblicazione. Il culto dei libri è indispensabile per tramandare la nostra Storia: un castello di storia, fatto di carta.