BARI - In una lettera dei Segretari generali della Filcams Cgil Puglia, Barbara Neglia, e della Fisascat Cisl Puglia, Antonio Arcadio, inviata al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al Direttore ad Interim del Dipartimento Salute della Regione Puglia Angelosante Albanese, ai Direttori generali delle Asl di Bari e Bat, Taranto e Brindisi, e alle aziende Ladisa Spa, Solidarietà e Lavoro, La Cascina e Gemeaz Elior, i sindacalisti ricordano come già nel primo semestre 2018 le scriventi incontravano la direzione regionale nelle persone del Dottor Ruscitti e del Dottor Montanaro per affrontare e discutere sul futuro occupazionale e reddituale delle lavoratrici e dei lavoratori operanti nell’Appalto Ristorazione Ospedaliera di tutta la Puglia a seguito della imminente indizione di gara regionale unica.
“Poi – aggiungono – solo silenzio. Oggi apprendiamo l'avvio da parte delle Direzioni Sanitarie Asl Bari di Gara Ponte che non prevede la tutela occupazionale ma soltanto da parte della eventuale azienda vincitrice di una sommaria dichiarazione ‘ad impegnarsi a valutare l’assunzione del personale utilizzato dall’appaltatore uscente nell’esecuzione della commessa, individuato quale idoneo, qualora ciò sia coerente con la propria organizzazione d’impresa’. Dal 01 giugno 2019 dovrà subentrare la nuova azienda affidataria nella Gara Ponte presso i plessi Ospedalieri della Asl di Brindisi che anche in quel caso la procedura e il servizio richiesto dalla direzione sanitaria non garantirà il passaggio di tutto il personale alle stesse condizioni economiche e reddituali. Inoltre girano voci – osservano Neglia e Arcadio – che a breve anche la Direzione Sanitaria Asl Taranto avvierà una Gara Ponte sempre per il servizio di ristorazione, a quali condizioni? Anche lì senza alcuna tutela occupazionale? Nel 2018 denunciavamo che la gara regionale col metodo (Cook and chill e fresco caldo) con la riduzione a soli 7 centri cottura non garantiva la continuità occupazionale per tutti, oggi rileviamo una totale confusione, uno spreco delle risorse della collettività con studi di settore per gare ponte senza alcuna garanzia occupazionale per gli oltre 500 lavoratori e qualità nel servizio offerto ai cittadini. Serve un urgente incontro – concludono – per chiarire la sorte occupazionale e il futuro prossimo del servizio che verrà offerto a tutti i degenti ospedalieri. Si comunica alle Direzioni Sanitarie e alle aziende in indirizzo l'immediata apertura dello stato di agitazione regionale di tutto il personale”.