BARI - Parte a Bari World Press Photo 2019. Antonio Decaro, sindaco di Bari, dichiara:
"Quest’anno con particolare piacere accogliamo World press photo in quella che è la sua casa naturale, il Teatro Margherita, uno dei tre spazi che comporranno il Polo contemporaneo delle arti della nostra città . Un luogo dove l’arte, in tutte le sue forme, potrà parlare al pubblico, e in cui ogni tipo di pubblico potrà trovare eventi e iniziative che rispondano ai suoi gusti.
In questo caso parliamo della mostra di fotogiornalismo più famosa al mondo, che ormai da diversi anni, grazie all'intraprendenza degli amici di CIME (che ringrazio), fa tappa nella nostra città offrendo a cittadini e turisti una panoramica straordinaria degli eventi e delle vicende più significative dell'anno catturati dagli obiettivi dei più grandi fotoreporter del mondo.
Credo che la fotografia abbia, rispetto ad altre espressioni artistiche, un'immediatezza e una forza senza pari, e che riesca a colpire l'immaginario di qualunque persona, a prescindere dalla sua formazione o provenienza: la foto scelta per veicolare questa edizione di World press photo - per capirci, quella che campeggia sul muro dell'ex Mercato del pesce, e che non è la foto vincitrice del concorso di quest'anno - ne é l'esempio. Quella foto ha una potenza incredibile e parla a tutti, senza alcuna distinzione, di uno dei più grandi drammi del nostro tempo. Ma ha il merito di farlo senza parole e senza alcuna retorica. Semplicemente, spacca il cuore, almeno il mio. Per questo sono orgoglioso che la nostra città , grazie a WPP, torni ad essere al centro del mondo, della bellezza e dell'orrore del mondo, delle grandi e piccole dinamiche che lo attraversano e che si riflettono sulla vita di tutti noi. Ringrazio la Regione Puglia per il sostegno e l'attenzione che rinnova e dimostra nei confronti dello sviluppo culturale della città di Bari".
Michele Emiliano, presidente Regione Puglia:
“Questa è una terra dove i porti sono sempre rimasti aperti, dove le porte delle nostre case sono sempre rimaste aperte e dove non vediamo l’ora di dare una mano a chi ha bisogno di noi. Anche perché in passato hanno dato una mano a noi, o perpetrato ingiustizie nei nostri confronti quando noi emigravamo per il mondo. E quindi la forza civile di questa grande manifestazione è nitida. È evidente che questo non è un premio neutrale, non premia solo la fotografia più bella, premia il significato della fotografia. E quindi, nell’essere così felici di ospitare questa mostra, noi sposiamo il progetto anche di natura civile e politica di World Press Photo e cerchiamo di fare la nostra parte. Siamo riusciti lavorando anno per anno a meritarci l'attenzione della Fondazione World Press Photo. Per farlo bisogna essere credibili. Come Regione stiamo investendo somme senza precedenti nelle attività culturali. Vogliamo ora far diventare questa mostra la più grande d'Italia. Ce la possiamo fare”.