NOVARA - Uno shock emorragico traumatico da lesione a scoppio del fegato, riferibile a un'azione compressiva di notevole forza, data da schiacciamento o calpestamento. È il raggelante referto dell'autopsia eseguita ieri sul corpo del piccolo Leonardo, il bambino di 2 anni morto giovedì a Novara. Un referto che ha portato al fermo, dispoto dalla Procura, della mamma del piccolo e del suo compagno, rispettivamente 22 e 23 anni. In un primo momento avevano raccontato agli inquirenti che il bimbo era caduto dal lettino, ora sono accusati i omicidio volontario pluriaggravato.
"Le foto del piccolo sono impressionanti - ha dichiarato il procuratore capo di Novara Marilinda Mineccia, nel corso di una conferenza stampa in cui ha ricostruito la tragedia avvenuta nel quartiere di S.Agabio, alla periferia est della città piemontese - mostrano lesioni ed ematomi sul capo, occhi, torace e genitali. C'e' anche una frattura del bacino, il tutto compatibile con colpi inferti a mani nude o a calci. Il piccolo, inoltre, potrebbe essere stato sbattuto contro superfici solide".
Le prime discrepanze con il racconto della madre e del compagno erano chiare agli inquirenti sin da ieri. Le lesioni sul corpo del bimbo non erano infatti compatibili con una caduta dal lettino, come raccontato dalla mamma del piccolo e dal suo compagno, entrambi presenti in casa al momento del dramma.
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