ROMA - Sta facendo discutere la decisione della Suprema Corte, con cui gli Ermellini hanno assolto un uomo che inviava sms molesti alla propria ex, poichè quest'ultima non faceva nulla per bloccarli. Secondo i giudici vi sarebbe la totale mancanza del reato, in quanto l'uomo non poteva sapere di essere insistente. L'uomo, nella propria difesa, affermava di essere alla ricerca di un semplice modo per trovare una riconciliazione, movente che lo avrebbe portato ad agire in maniera "ingenua e maldestra".
I messaggi di lui: "esprimevano essenzialmente amarezza provocata dall'interruzione del rapporto, gelosia e volontà di incontrare di nuovo l'ex fidanzata per riallacciare la relazione". Tuttavia, come è possibile leggere consultando le motivazioni della sentenza, non è possibile ravvisare "il tipico atteggiamento psicologico inerente alla petulanza del comportamento" nei confronti dell'altro "fino al punto di determinarlo ad invocare aiuto".
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