TARANTO - Il versante occidentale della provincia di Taranto continua a essere flagellato dal maltempo e dalle calamità naturali, che ancora una volta hanno messo in ginocchio produttori, aziende, agricoltori. Ginosa e Marina di Ginosa, Castellaneta e Castellaneta Marina, ma anche Mottola, Palagianello e Palagiano le zone più colpite.
Anni di lavoro e di sacrifici, tempo e impegno annullati in pochi minuti, nel pomeriggio di domenica, da raffiche di vento, pioggia battente e una violenta grandinata, che ha privato le piante dei propri colori, fiori e frutti.
Una grandinata killer ha colpito la provincia di Taranto, con incalcolabili danni in campagna. E’ il primo bilancio delle verifiche in campo che i tecnici di Coldiretti stanno effettuando, all’indomani dell’ennesimo fenomeno estremo della ‘maledetta primavera’ 2019 che si è abbattuto sui campi.
“Siamo davanti ad una vera e propria devastazione. Grandine con chicchi grandi quanto pietre hanno ricoperto le campagne, distruggendo gli ortaggi, i vigneti, il grano, le albicocche e le infiorescenze degli agrumi. Stiamo valutando i danni sugli ulivi. Gli esiti dei sopralluoghi in campo sono desolanti, un anno di lavoro dei nostri agricoltori è andato distrutto in pochi minuti. Stiamo inviando la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale”, denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto.
E’ l’ultimo effetto del clima pazzo, dopo la bufera di vento nei giorni di Pasqua e Pasquetta e, sempre ad aprile, una grandinata di inusitata violenza in provincia di Taranto ha colpito oliveti e vigneti, compromettendone in alcuni casi i germogli – aggiunge Aldo Raffaele De Sario, direttore Coldiretti Taranto -. E’ da rivedere a fondo il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale che così com’è non risponde più alla complessità , violenza e frequenza degli eventi calamitosi, ma anche il meccanismo assicurativo deve essere rivisto”. Le polizze multirischio non coprono assolutamente le colture dagli eventi estremi che si stanno verificando a causa della tropicalizzazione del clima, oltre ad essere eccessivamente onerose. Anche i periodi in cui possono essere stipulate le polizze non sono più rispondenti alle necessità degli agricoltori.