Esenzione ticket pronto soccorso per Corpi di Polizia, PcE deposita mozione


di REDAZIONE - Attivare in sede di Conferenza Stato-Regioni le opportune iniziative normative per il pieno diritto ai Corpi di Polizia ad ordinamento civile e militare, alle Forze Armate ed ai Vigili del Fuoco, di ricevere le prestazioni sanitarie senza corrispondere alcuna quota di partecipazione ed non essere assoggettati al pagamento della quota di accesso al Pronto soccorso a seguito di “infortunio sul lavoro/in servizio e alla compartecipazione alla spesa nei casi di “codice bianco” (prestazione non urgente).

È l’obiettivo della mozione urgente presentata e sottoscritta dai consiglieri de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco (primo firmatario), Paolo Pellegrino e Alfonso Pisicchio.

“Alla luce di diverse disposizioni normative (il D.M. 01/02/1991, “Rideterminazione delle forme morbose che danno diritto all’esenzione dalla spesa sanitaria” e la legge finanziaria 2007 che prevede, a carico degli assistiti non esenti, il pagamento, di un ticket di 25 euro per prestazioni non seguite da ricovero e quindi classificate in “codice bianco”) riteniamo – spiegano i tre consiglieri – che anche i Corpi di Polizia abbiano diritto a ricevere tali prestazioni sanitarie di Pronto Soccorso, in caso di infortunio sul lavoro/servizio, senza corrispondere alcuna quota di partecipazione.

È a nostro avviso una battaglia di civiltà per sanare questa ingiustificata disparità a tutela delle donne e degli uomini che ogni giorno, con costanza e abnegazione, assicurano e tutelano l’ordine e la pubblica incolumità”.

“Con questa mozione – concludono Turco, Pellegrino e Pisicchio – la Regione Puglia può davvero portare sul tavolo della conferenza Stato-Regioni un tema per troppi anni non considerato, un tema spesso escluso dalle agende di governo e dai programmi dei ministeri di competenza. Allo stesso tempo siamo fortemente convinti che tutte le forze politiche all’interno del Consiglio regionale condivideranno questa proposta trattandosi di questioni riguardanti i diritti di alcune categorie di lavoratori”.

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