MYKONOS - Nuovo caso di "turisti spennati" questa volta in Grecia che si sono ritrovati a pagare più di 800 euro per avere consumato sei piatti di calamari, tre ceasar salad (la celebre insalata con il pollo e la salsa Ceasar da cui il nome) sei birre locali, due bottiglie d’acqua. Una cifra esagerata dal momento che i turisti non hanno pranzato in un ristorante di lusso bensì in uno dei tanti locali di Mikonos, in Grecia. E’ successo ad un turista americano di Brooklyn, New York, in vacanza che si è visto portare uno scontrino per la cena di ben 836,20 euro ed ha denunciato sui social e sul portale Tripadvisor l’accaduto.
Mykonos è una delle isole greche più conosciute e più visitate di tutta la Grecia ed è anche è una delle più amate per la sua movida e per i suoi locali. Qualcuno la definisce l’Ibiza delle Cicladi per il suo spirito trasgressivo, ma Mykonos specie fuori dall’alta stagione è anche un’isola di estrema bellezza e di incantevoli scorci. Ma bisogna comunque fare attenzione a dove ci si siede per mangiare perché un’incantevole ristorantino sul mare può rivelarsi al momento del conte un salasso. Come è successo all’ignaro vacanziere statunitense.
L’uomo racconta di essersi seduto con alcuni amici in questo ristorante e di non aver ricevuto dal cameriere il menù, ma il cameriere ha elencato a voce i piatti e fra quelli elencati il gruppo ha scelto: 6 piatti di calamari, 3 ceasar salad (la celebre insalata con il pollo e la salsa Ceasar da cui il nome) 6 birre locali, 2 bottiglie d’acqua. Il gruppo non aveva quindi idea del prezzo di ogni singolo piatto, ma mai si sarebbe aspettato di ricevere un conto simile, 836 euro totali. Quando è arrivato lo scontrino il gruppo ha scoperto che un piatto di calamari costa la bellezza di 98 euro e le birre 25 euro l’una! Una bottiglia d’acqua quasi 9 euro e le insalate quasi 20 euro ciascuna, un succo di pomodoro 18 euro! Il turista ha lasciato ovviamente una recensione al vetriolo su Tripadvisor definendo questo locale una trappola per turisti.
Il ristorante in questione si trova in Platis Giaolos. Così la foto dello scontrino, pubblicata sui social e diventata immediatamente virale, ha fatto letteralmente infuriare la rete. Ma nei centri turistici i viaggiatori sono facilmente preda di commercianti poco onesti: alcuni turisti riportano che a Mykonos hanno pagato 15 euro per una lattina di coca-cola o 20 euro per una moussaka. Chiedere il menù e o almeno di sapere in anticipo i prezzi, qualora il ristorante sia sprovvisto di menù, sebbene i prezzi dovrebbe essere esposti anche semplicemente in un foglio appeso, è non solo un diritto, ma anche l’unico metodo per evitare di ritrovarsi fra le mani un conto del genere.
Un conto che ha suscitato grande indignazione sui social, dove è solo l’ennesimo caso di “turisti spennati“. Quando si va in vacanza, raccomanda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", bisogna fare attenzione non solo all’alloggio e al viaggio, ma anche al ristorante. Già perché senza volerlo si può incappare in conti stratosferici per una semplice cena in uno dei tanti locali anche se non di lusso.
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