BARI - "Grazie alla battaglia che ho personalmente condotto a Bruxelles e a Strasburgo, il Parlamento europeo ha approvato di recente delle nuove regole per il Feamp, il fondo Ue per la pesca che entrerà in vigore dal 2021, in cui si allarga la platea dei piccoli pescatori che possono accedere ai contributi, prevedendo anche meccanismi più flessibili per abbattere la burocrazia. Il governo, insieme a Francia e Spagna, ha ribadito questa posizione, espressa dall'unico organo democraticamente eletto dell'Ue, ossia il Parlamento. Ma adesso si scopre che di mezzo si è messa la Commissione europea, che non intende approvare questi miglioramenti per la vita di migliaia di piccoli pescatori". Lo denuncia Rosa D'Amato del Movimento 5 Stelle, eurodeputata uscente e candidata al Parlamento Ue nella circoscrizione Sud. Il riferimento è all'ultima riunione dei ministri dell'Agricoltura dell'Ue a Bruxelles, dove Italia, Francia e Spagna hanno presentato una posizione comune per allargare la definizione di pesca artigiale ad altri soggetti del settore.
"La scusa è sempre la stessa: preservare gli stock di pesce nel Mediterraneo - dice D'Amato - Una motivazione falsa, dal momento che, come dimostrano i fatti, la piccola pesca artigianale è un baluardo di sostenibilità per il nostro mare. Il problema riguarda altri comparti, quello dei grandi pescherecci industriali, che la Commissione europea si guarda bene da attaccare. Noi non acceteremo mai un passo indietro e dopo le elezioni del 26 maggio faremo sentire la nostra voce e quella dei pescatori italiani con ancora più forza: l'Europa delle lobby e delle multinazionali ha i giorni contati", conclude l'eurodeputata M5S.
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