COMO - Un colpo di pistola esploso sotto casa, nella propria auto, così si è ferito gravemente il poliziotto pugliese deceduto dopo qualche ora in ospedale. L'uomo lascia la moglie e una bambina di tre anni. Accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri. Il gesto, a quanto emerso fino ad ora, sarebbe riconducibile a problemi familiari.
Non sono state chiarite le dinamiche, ma “Se si dovesse trattare di gesto volontario saremmo dinanzi all’ennesimo episodio che coinvolge appartenenti alle forze dell’ordine”, dichiara Antonio Di Gioia, presidente dell’Ordine degli psicologi della regione Puglia.
“Un poliziotto giovanissimo, un dato che ci sottolinea quanto sia importante prestare l’attenzione necessaria al fenomeno del burnout. Una sindrome che induce chi ne è colpito a vivere uno stato di malessere psicofisico e di deterioramento emotivo che sgretola il benessere della persona” dice Di Gioia. “Da febbraio il Capo della Polizia ha istituito con decreto ministeriale un Osservatorio permanente sul fenomeno suicidario tra gli appartenenti alle forze dell’ordine, il riconoscimento della gravità di quanto stiamo registrando da mesi è un passo importante” continua il presidente dell’Ordine.
In Puglia soltanto qualche giorno fa un altro caso di suicidio ha coinvolto un magistrato in pensione, a Lecce. “di fronte a eventi così drammatici non possiamo non considerare il complesso intreccio tra fattori individuali e ambientali, tuttavia esiste una strada ed è quella della prevenzione. È fondamentale imparare a riconoscere i segnali di malessere e attivare tempestivamente i primi livelli di intervento” conclude la consigliera Emanuela Soleti.
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