Siri, Salvini a M5S: "Basta, tappatevi la bocca"


ROMA - "I processi in Italia si fanno in tribunale e non in piazza. Funziona così in democrazia". Così il vicepremier Matteo Salvini. Poi un ultimatum: "Gli amici dell'M5s pesino le parole. Se dall'opposizione insulti e critiche sono ovvie, da chi dovrebbe essere alleato no. La mia parola è una e questo governo va avanti cinque anni, basta che la smettano di chiacchierare. Mi dicono 'tiri fuori le palle'? Ricevo buste con proiettili per il mio impegno contro la mafia. A chi mi attacca dico tappatevi la bocca, lavorate e smettete di minacciare il prossimo. È l'ultimo avviso". 

Ieri Salvini ha tenuto un comizio al Galluzzo, frazione alle porte di Firenze, in sostegno del candidato sindaco del centrodestra Ubaldo Bocci. "Non ascolto gli insulti di chi dovrebbe essere mio alleato. Sarebbe meglio se gli M5s ci aiutassero a cambiare in meglio questo paese senza offendermi ogni giorno". Rivolto al premier, ha affermato: "Caro Conte ridurre le tasse a famiglie e imprese è emergenza nazionale di questo paese. Tutto il resto viene dopo".