Slow fish: la cozza nera e l'ostrica, le regine di Taranto protagoniste


GENOVA - Proseguono con successo e grande partecipazione di pubblico le iniziative organizzate nello stand della Regione Puglia, presente al fianco di Slow Food Puglia, nell'ambito dell'edizione 2019 di Slow Fish, in corso di svolgimento nel Porto Antico di Genova. Fino al 12 maggio sono in programma cene territoriali, dialoghi e laboratori finalizzati a diffondere la conoscenza delle aree marine protette, della flora e della fauna marine, dei Presìdi Slow Food e delle tipicità enogastronomiche dei territori regionali, dal Gargano al Salento passando dall'Alta Murgia a quella tarantina. 

La seconda giornata di lavori è stata interamente dedicata alla città jonica e al Mar Piccolo, un autentico scrigno di biodiversità e di storie antiche e moderne del progetto ECOPAMAR, Ecomuseo del Mar Piccolo e della Palude la Vela, e del progetto del Presìdio della cozza nera tarantina. Il primo laboratorio della giornata ha avuto come protagonista "La regina nera di Taranto"; ha relazionato Fabio Millarte, presidente WWF Taranto che ha dichiarato: "Abbiamo riscosso grande successo con le degustazioni di cozza nera e ostrica tarantina, inoltre abbiamo raccontato l'ecomuseo e le sue attività per suscitare interesse nei partecipanti. 

L'obiettivo è incuriosire chi ci ascolta e invogliarlo a visitare la città per degustare dal vivo le meraviglie del Mar Piccolo e per apprezzarne le bellezze naturalistiche". "I partecipanti al laboratorio -ha aggiunto Millarte - ci hanno rivolto quesiti e dubbi sulle questioni ambientali e le criticità con le quali Taranto deve fare i conti, hanno chiesto come la politica intenda affrontarli. Abbiamo risposto che nonostante la situazione delicata riguardante il primo seno, la città si sta muovendo sinergicamente per dare di sé un'immagine diversa rispetto agli stereotipi imperanti, puntando sul turismo e soprattutto sull'ambiente e l'ecosostenibilità per il suo rilancio". A questo proposito, sono stati illustrati alcuni progetti finalizzati al raggiungimento di questo obiettivo. 

"Tra i più importanti che la riserva naturale Palude la Vela sta portando avanti c'è sicuramente reMar Piccolo finanziato dai fondi POR Puglia misura 6.6 - ha esordito Marco Dadamo, direttore della Riserva Naturale Palude la Vela- che prevede la valorizzazione della fascia costiera del Mar Piccolo dal tratto che va da Parco Cimino alla Palude. Tra le iniziative e gli interventi da realizzare, una pista ciclo pedonale che utilizza il vecchio tracciato delle ferrovie Circummarpiccolo e il recupero di alcune aree dell'ex 65imo deposito oltre all'acquisizione dell'area ex AJVAM, ovvero dell'area dell'ex ittica, attualmente in completo stato di abbandono; una zona che si prevede di recuperare e riportare, con un progetto di rinaturalizzazione ambientale e restauro ecologico, a valori più alti di naturalità". 

La scia del buono pulito e giusto e della biodiversità non si arresta come le correnti marine e domani i riflettori saranno puntati sul Gargano ed in particolare del parco Nazionale tra mari e monti, dell'alimentazione sostenibile e delle sue potenzialità, per concludere con la valorizzazione del pesce povero della Comunità dei pescatori delle isole tremiti, vera ricchezza del mare, potenziale assoluto di nutrimento dell'anima e del corpo.