Tajani: "Non si strumentalizza il crocifisso per le elezioni"
Sarà un'Europa da cambiare che deve dare nuovo slancio a un progetto che ci ha regalato 70 anni di pace e benessere economico, un po' invecchiato e ha bisogno di nuovo slancio. Bisogna tornare alla politica, gli eletti devono sottrarre il loro ruolo alla macchina burocratica, che a volte ha cercato di sostituirsi alla politica ed è diventata autoreferenziale". A dichiararlo il presidente del Parlamento europeo e vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani all'Ansa. "E' il Parlamento europeo che decide le scelte - ha aggiunto -non qualche tecnocrate; le regole le sceglie la politica. Si può vincere contro la burocrazia"
Parlando di politica italiana, secondo il presidente del PE "anche la Lega comincia a capire che questo matrimonio con M5S è finito e si va verso il divorzio, come dimostrano le dichiarazioni di Giorgetti di ieri. Noi siamo pronti ad andare alle elezioni anticipate per dare al Paese la maggioranza omogenea che il Paese necessita, se Mattarella deciderà così. Se andassimo a votare - ha aggiunto - sono sicuro che gli italiani sceglierebbero una maggioranza di centrodestra".
In merito al comizio di Salvini a Milano, ha poi ricordato di essere "cattolico praticante, ho la stessa moglie da 30 anni, non sono un santo, ma il crocifisso l'ho a casa e lo venero in chiesa. Non abbiamo mai usato il crocifisso o il Vangelo per vincere le elezioni, non è uno strumento per prendere voti. Il Vangelo bisogna anche leggerlo e viverlo. Non si strumentalizza la fede, è una sorta di appropriazione indebita. Io cerco di difendere la fede. Si può non condividere quel che dice il papa - conclude - ma se si mina la sua autorità non si è più cattolici. E non si fischia in piazza il Papa se ci si professa cattolici".