di NICOLA ZUCCARO - Martedì 6 giugno 1944. Alle prime luci dell'alba ha inizio verso il fronte dell'Europa occidentale la più grande invasione anfibia della storia militare e al tempo stesso decisiva per la fine della Seconda Guerra Mondiale. Dopo un imponente bombardamento aeronavale che consentì sia l'atterraggio delle truppe aviotrasportate sul suolo della Normandia sia il successivo approdo della fanteria anglo-americana su 5 spiagge della regione francese (ubicate fra la zona di Caen e di Cotentin), ebbe inizio, con quel che fu definito il D-Day, la successiva operazione Ovelord.
Ques'ultima, meglio nota anche come battaglia di Normandia, si concluse il 21 agosto del 1944 con l'ingresso in Parigi delle forze alleate anglo-americane al termine di duri combattimenti che comportarono la perdita fra le fila dei tedeschi di 200mila soldati e di 70mila uomini nelle forze alleate anglo-americane. Di esse, solo 156.000 furono i soldati deceduti in quello che, del secondo conflitto mondiale, fu ricordato come il giorno più lungo. Quest'ultima definizione dette successivamente il titolo ad uno dei più celebri film di guerra, risalente al 1962.
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